Granchio Blu, per difendere gli ecosistemi le stanno tentando tutte | Arrivano pescatori stranieri a catturarli e venderli a casa loro
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Continua l'epidemia dei granchi blu - marinecue.it (depositPhoto)
Continua il pericolo granchio blu. Per difendere gli ecosistemi marini le stanno provando tutte: i pescatori stranieri li catturano.
Il settore della pesca nel Polesine sta affrontando una grave crisi, con molte aziende che registrano perdite e un numero crescente di operatori costretti a chiudere i battenti. Le difficoltà economiche, unite a problematiche ambientali come l’invasione del granchio blu e la proliferazione di mucillagini, stanno mettendo in ginocchio un settore che un tempo rappresentava una risorsa vitale per le famiglie locali.
Nonostante gli sforzi per affrontare la situazione, il bilancio resta negativo, come confermato da Gianluca Travaglia, membro della Cooperativa Pescatori Delta Padano.
Un settore in
Il settore della pesca polesano, che conta un numero sempre crescente di abbandoni, sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia. L’impatto delle difficoltà ambientali, come l’invasione del granchio blu e l’espansione delle mucillagini, ha ridotto drasticamente le risorse disponibili.
“Abbiamo visto passare il numero di partite IVA da 349 lo scorso anno a circa 230 oggi”, racconta Travaglia, sottolineando che oltre 120 operatori hanno abbandonato l’attività. Il drastico calo di produttività, unito agli alti costi di gestione, contribuisce a un futuro incerto per molte famiglie che dipendono dalla pesca.
Granchio blu, le cause di una crisi senza precedenti: la situazione
Le ragioni di questa crisi sono note e radicate in una serie di fattori strutturali e ambientali. I costi di gestione delle aziende di pesca, inclusi contributi e tasse, sono insostenibili, con alcuni operatori che si vedono costretti a pagare 4.000 euro di tasse senza alcun ritorno, se non riescono a produrre. “Il sistema non regge, non si può pagare così tanto se non c’è il guadagno”, afferma Travaglia. La situazione è particolarmente difficile per i pensionati, che un tempo riuscivano a integrare il loro reddito raccogliendo vongole e cozze, ma ora si trovano senza alternative concrete.
Tra le alternative proposte dagli operatori locali, una delle più promettenti sembra essere la diversificazione. Alcune aziende hanno investito nella produzione di ostriche, una coltivazione più protetta dagli attacchi del granchio blu. Sebbene questa soluzione abbia consentito a molte imprese di non fermarsi completamente, i guadagni non sono sufficienti a compensare le perdite subite a causa della crisi del settore delle vongole e delle cozze.
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Granchio blu, come risorsa inaspettata: la possibile soluzione
Nonostante le difficoltà, una speranza arriva dall’estero, in particolare dall’India. Le aziende indiane si sono fatte avanti per pescare il granchio blu, trasformandolo in un’opportunità di guadagno. Questa iniziativa sta permettendo alle aziende locali di raccogliere quantità significative di granchi, che vengono poi venduti a queste aziende per essere lavorati e spediti all’estero. “Se continueremo a raccogliere fino a 200 quintali di granchio blu, riusciremo a coprire almeno le spese e a garantire un reddito minimo”, afferma Travaglia.
La speranza è che la raccolta continua del granchio blu porti non solo a un reddito immediato, ma anche a una riduzione della sua proliferazione, creando le condizioni per una possibile ripresa della pesca delle vongole. La cooperativa ha messo a disposizione uno stabilimento a Barricata, dove il granchio viene lavorato prima di essere esportato. “Gli indiani trattano il granchio, lo cucinano parzialmente e lo congelano per massimizzare il prodotto”, spiega Travaglia, sottolineando come questa pratica offra una boccata di ossigeno al settore.