Acqua del mare pronta da bere | Non è un’utopia, ma una realtà: ecco il progetto di desalinizzazione più efficace
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Laboratorio chimico (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Trasformare l’acqua salata in potabile potrebbe non essere più un’utopia: la rivoluzione sostenibile che cambia il futuro.
L’acqua salata copre gran parte del nostro pianeta, ma trasformarla in qualcosa di bevibile non è esattamente una passeggiata. Da anni si parla di desalinizzazione come soluzione per la crisi idrica, eppure i costi elevati e l’impatto ambientale continuano a rendere questo processo complicato. Insomma, non basta avere gli oceani a disposizione per risolvere il problema dell’acqua potabile.
La verità è che, con il cambiamento climatico che peggiora la situazione, dobbiamo trovare modi più efficienti e sostenibili per ricavare acqua dolce. La tecnologia, ovviamente, gioca un ruolo fondamentale, ma i metodi attuali – tipo l’osmosi inversa – richiedono tanta energia e fanno uso di sostanze chimiche che, alla lunga, non aiutano l’ambiente. Certo, sono passi avanti rispetto al nulla, ma c’è ancora molto da migliorare.
Ogni giorno, in tutto il mondo, milioni di metri cubi di acqua marina vengono convertiti in acqua potabile. Questo è già un dato incredibile, ma resta il fatto che molte regioni non possono permettersi di adottare questi sistemi così costosi e tecnicamente complessi. Di conseguenza, troppe persone vivono ancora senza accesso a un bene primario come l’acqua pulita.
Proprio per questo, il tema della desalinizzazione economica e “green” è al centro di tante ricerche. Alcuni esperimenti puntano sull’energia solare per alimentare gli impianti, altri lavorano per migliorare i materiali dei filtri, sperando di ridurre al minimo sia il consumo energetico che la necessità di prodotti chimici aggiuntivi.
Meno spese, meno danni per il pianeta
Il risparmio non è solo ecologico, ma anche economico: si parla di circa 6,9 miliardi di dollari all’anno in meno spesi, grazie al taglio dei costi energetici e chimici. E non finisce qui: la stessa tecnologia può essere regolata per eliminare altre impurità, come arsenico e metalli pesanti, rendendo l’acqua ancora più sicura da bere.
Questo studio innovativo è stato sviluppato da un team di ricercatori guidati da Jovan Kamcev, professore associato di ingegneria chimica presso l’Università del Michigan. Il gruppo, in collaborazione con altri esperti, ha ideato un sistema scalabile che potrebbe rivoluzionare il settore. Tra i co-autori dello studio, figura anche Menachem Elimelech della Rice University, che ha sottolineato come questa tecnologia possa essere adattata per eliminare contaminanti diversi, aumentando ulteriormente l’efficacia del processo.
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Una scoperta che punta sul carbonio
Questa nuova tecnologia, basata su elettrodi di carbonio, promette di migliorare il processo di desalinizzazione eliminando anche il borio – un elemento presente nell’acqua marina che può essere pericoloso per la salute e difficile da rimuovere.
La trovata sta nei dettagli: questi elettrodi sono dotati di pori che intrappolano selettivamente il borio. Come funziona? Grazie a una corrente elettrica, gli ioni dell’acqua si separano, rendendo il borio catturabile. Tutto ciò elimina il bisogno di usare additivi chimici, semplificando il processo e riducendo i danni per l’ambiente.