2024, è stato l’anno dei record negativi | Gli Oceani sono sotto sforzo: non riescono più a contenere il riscaldamento globale

Riscaldamento degli oceani (Depositphotos foto)

Riscaldamento degli oceani (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

L’anno appena trascorso è stato a dir poco allarmante per i nostri oceani: non sono mai stati così caldi, e sarà sempre peggio. 

Quando pensiamo al nostro pianeta, la prima immagine che ci viene in mente è probabilmente quella di distese blu infinite. Gli oceani non solo occupano la maggior parte della superficie terrestre, ma sono anche una sorta di “regolatore naturale” del clima. Eppure, negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente che anche questa immensa risorsa sta soffrendo sotto il peso delle nostre azioni.

L’acqua, che copre oltre il 70% del globo, non è solo una casa per migliaia di specie marine, ma è anche una sorta di scudo termico. Gli oceani assorbono una quantità incredibile di calore e CO2 prodotti dalle attività umane, smorzando così, almeno in parte, gli effetti del cambiamento climatico.

Ma questa funzione non è illimitata: c’è un punto in cui il sistema inizia a mostrare segni di cedimento… e forse ci siamo già arrivati. Il problema è che più i mari si riscaldano, più il clima si destabilizza. Quando le acque diventano più calde, aumenta anche l’evaporazione, e questo porta a eventi atmosferici sempre più estremi.

Uragani, alluvioni, ondate di calore: sono tutte conseguenze dirette di questo processo. Ogni anno che passa sembra peggiorare, con fenomeni sempre più intensi e devastanti. Ma non è solo una questione di clima.

Cosa comporta per il pianeta?

Gli oceani riscaldati mettono a dura prova anche gli ecosistemi marini, i ghiacci polari e le comunità costiere. L’innalzamento delle temperature accelera lo scioglimento dei ghiacci, causando l’aumento del livello del mare. Milioni di persone che vivono lungo le coste potrebbero trovarsi in situazioni critiche nei prossimi anni. Insomma, è un effetto domino che colpisce tutti, in modi diversi.

Le conseguenze di tutto questo sono enormi. Con più calore intrappolato nei mari, i fenomeni climatici estremi stanno aumentando sia in intensità che in frequenza. Regioni come l’Oceano Indiano, il Mediterraneo e l’Atlantico tropicale hanno registrato i maggiori incrementi, e con essi si sono accentuati fenomeni come l’acidificazione delle acque. Questo rende gli oceani meno efficienti nell’assorbire la CO2, aggravando ulteriormente la crisi climatica.

Orso polare su un ghiacciaio (Pixabay foto)
Orso polare su un ghiacciaio (Pixabay foto) – www.marinecue.it

Gli oceani e la sfida del riscaldamento globale

Nel 2024, purtroppo, è stato registrato un nuovo record: gli oceani non sono mai stati così caldi. Una ricerca internazionale, che ha coinvolto 54 scienziati di vari Paesi, tra cui Andrea Storto del CNR-Ismar, ha rivelato un dato impressionante: tra il 2023 e il 2024, il contenuto di calore degli oceani è aumentato di 16 zettajoule. Un numero che a prima vista non dice molto, ma pensate che 1 zettajoule equivale a circa 140 volte tutta l’energia elettrica prodotta a livello globale in un anno. Impressionante, no?

E non è finita qui. Questo calore si è accumulato fino a una profondità di 2000 metri, il che dimostra quanto gli oceani stiano assorbendo il peso del riscaldamento globale. Inoltre, l’anomalia termica globale ha toccato +0,61°C rispetto alla media del periodo 1981-2010, consolidando un trend che sembra ormai inarrestabile.