Groenlandia, le mire di Trump su questo paradiso | Svelato l’arcano: ecco perché la vuole a tutti i costi
Trump irrompe a gamba tesa nella situazione geopolitica mondiale, dichiarando la volontà di annettere la Groenlandia. Ma quali sono i motivi che hanno spinto il presidente a tale decisione?
La Groenlandia, una terra poco esplorata in termini turistici ma sicuramente ricca di bellezze naturali straordinarie, è l’isola più grande del mondo intero, misurando una superficie pari a 2,16 milioni di km quadrati. Eppure, è ricoperta per l’80% da calotta glaciale, che ne rende, di fatto, impossibile l’insediamento nella stragrande maggioranza del suo territorio.
Non a caso è abitata da circa 56.000 abitanti, all’incirca quanto il comune campani di Benevento. Ciò fa sì che la Groenlandia presenti una densità abitativa tra le più basse al mondo, considerando, inoltre, che la popolazione è concentrata prevalentemente nella zona sud-occidentale, a ridosso della costa.
Proprio in quest’area sorge Nuuk, capitale dell’isola, che conta circa 18.000 abitanti. Qui sono presenti l’omonimo Aeroporto, unico scambio aereo verso la Groenlandia, nonché l’Università con annesso campus, che ospita la Biblioteca Pubblica Nazionale e l’Istituto Nazionale di Statistica.
Sapete dove si trova? E’ circondata dall’Oceano Atlantico, compresa tra l’Islanda, ad est, e il Canada, ad ovest. Proprio per via del suo posizionamento geografico viene considerata parte del continente nordamericano, ma di fatto si tratta di un territorio europeo, in quanto parte del Regno di Danimarca, che ha comunque concesso al territorio una parziale autonomia interna.
Cosa è possibile visitare?
Il nome Groenlandia deriva da ‘Grønland‘, tradotto dal danese ‘terra verde‘, nonostante il terreno, come detto in precedenza, sia quasi totalmente ricoperto da ghiacci. Ma questo appellativo venne introdotto dall’esploratore norreno Erik il Rosso, esiliato sull’isola, che lo inventò in modo da alimentare la speranza che nuovi coloni potessero giungere verso il territorio. Il principale polmone dell’isola è il Parco Nazionale della Groenlandia Nord-orientale, il maggiormente esteso, nonché quello localizzato più a nord di tutto il mondo, che ricopre un solido 45% dell’area isolana nella sua totalità. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di fiordi lungo le coste: tra questi lo Ilulissat Icefjord, inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità, che si estende per 61 km ed è alimentato dal ghiacciaio più veloce al mondo. Altre mete sensazionali facenti parte della guida UNESCO sono l’Aasivissuit – Nipisat, terreno di caccia degli Inuit, e la Kujataa, volta a celebrare le influenze Norrene ed Inuit, che hanno comportato importanti modifiche la cultura locale.
La Groenlandia non presenta una significativa presenza di foreste, ad eccezione della piccola concentrazione nei pressi della città di Nanortalik, anche a causa delle condizioni climatiche estreme, che non consentono la proliferazione di grandi specie floristiche. L’economia locale si fonda soprattutto sulla vendita e l’esportazione di carne di foche e balene, ma la particolarità innegabile della Groenlandia è la ricchezza di risorse naturali del sottosuolo. Zinco, piombo, ferro, oro, platino, uranio, carbone e diamanti, solo per citarne alcuni, abbondano particolarmente verso queste latitudini; in tal senso, risulta anche più semplice comprendere perché Trump abbia posto la propria lente d’ingrandimento verso l’isola. Gli abitanti risultano ancora essere profondamente legati, nelle tradizioni e nel modo di vivere soprattutto, alle proprie discendenze, da ricercare nella cultura Thule, un gruppo di Inuit che si stabilirono nell’isola nel XI secolo d.C. circa.
Perché Trump è così interessato all’isola?
La Groenlandia ha attirato l’attenzione dell’intero ambito politico e dell’informazione globale, in quanto il neoeletto presidente americano Donald Trump ha espresso la volontà di annettere l’isola al territorio statunitense per ‘motivi di sicurezza nazionale’. Riavvolgendo il nastro, è possibile venire a conoscenza del fatto che gli Stati Uniti abbiano già provato ad acquistare quest’area nel corso degli anni passati; l’ultimo precedente risale proprio alla prima presidenza Trump (era il 2019). L’imprenditore newyorkese è piombato nuovamente sull’argomento, sfruttando l’azione di protesta degli abitanti groenlandesi volenterosi di ottenere l’indipendenza e staccarsi dal governo di Copenaghen (da cui dipendono ancora).
E’ improbabile pensare che gli States possano operare mediante un’azione di conquista armata per il controllo della Groenlandia; resta più plausibile pensare che un’eventuale annessione passerebbe da un accordo, come una sorta di protettorato. Ma perché Trump spinge fortemente per l’annessione? La volontà è di garantire agli USA un’area dove impiantare basi militari, in cambio di aiuti economici, ma non è tutto; perché se la Cina di Xi Jinping negozia già da anni con l’isola per garantire una favorevole esportazione delle risorse abbondantemente presenti nel sottosuolo, Washington non vuole di certo svolgere la parte dell’impotente spettatore.