Allarme alto in Calabria | Il mare sta inghiottendo tutto: tra poco scompariranno anche i lampioni stradali
La località balneare sul litorale tirrenico rischia di scomparire per sempre. L’appello della comunità e degli esperti continua a non ricevere risposte concrete
L’erosione costiera comporta una modifica drastica del paesaggio colpito, venendo definita una vera e propria ‘malattia della civilizzazione‘. Si tratta di un fenomeno esistente sul nostro pianeta dall’alba dei tempi, ma ciò non è riuscito a permettere all’uomo di edificare città, anche dislocate lungo la costa, che presentassero sistemi all’avanguardia, in grado di proteggere il centro dall’azione erosiva.
In questo senso, è semplice comprendere come anche gli interventi di natura riparativa non possano essere effettuati alla leggera, bensì unicamente al termine di un’analisi approfondita. In questo modo sarà possibile mitigare fortemente il rischio idrogeologico, prevenendo anche effetti sconvenienti sul paesaggio, scaturiti in seguito della resa delle opere di riqualificazione.
I fattori naturali alla base del verificarsi dell’erosione costiera sono prevalentemente venti, correnti e tempeste, ma anche l’innalzamento del livello del mare e l’apporto liquido e solido trasportato dai fiumi al mare. Nel corso del processo può intervenire anche l’abrasione, che riduce la dimensione delle rocce sedimentarie e contribuisce all’erosione stessa.
Ma il fenomeno è determinato anche da fattori antropici, come la costruzione frequente ed incessante di porti ed altre infrastrutture da parte dell’uomo in prossimità della costa, l’estrazione minerale, che osteggia l’apporto di materiale solido dai fiumi ai mari, ma anche gli interventi di difesa, perché spesso queste opere non tengono conto degli effetti che andranno a generare sull’ambiente circostante.
Cosa sta succedendo in Calabria?
Francesco Iacovo, cittadino residenze nel comune di Cetrato, in provincia di Cosenza, ha lanciato un significativo appello social, ergendosi a portavoce di una problematica che sta destando seria preoccupazione all’interno della comunità. La località balneare di Lampetia, indubbiamente la meta maggiormente nota della zona nell’ambito turistico, versa in condizioni gravissime a seguito delle ripetute mareggiate che la stanno lentamente, ma inesorabilmente, consumando. A ribadire la gravità della situazione sono gli stessi residenti, nonché gli operatori balneari che svolgono la propria professione in questa destinazione durante la stagione estiva
La zona terminale della località, in corrispondenza di Grotte di Rizzo, è quella che ha registrato i danni più seri ed evidenti; è proprio qui che il mare sta avanzando a vista d’occhio e, mediante la sua azione erosiva, sta portando piano piano via pezzi di strada e marciapiede, già particolarmente compromessi da mareggiate pregresse, oltre che del lungomare, edificato soltanto qualche anno a dietro. Anche i pali della linea elettrica sono ormai in prima fila e sono rimasti l’ultimo ‘confine, tra la zona già erosa e la strada, rischiando concretamente di essere risucchiati dalla risacca marina.
Salvaguardia e sicurezza: le richieste per il futuro di Lampetia
L’appello del centro cetrarese è rivolto direttamente alle istituzioni competenti, a partire dal primo cittadino; la richiesta è soltanto una, ma si spera di ottenere una risposta concreta ed efficace il prima possibile. C’è la necessità indubbia creare le condizioni giuste al fine di salvaguardare la parte di Lampetia che non è ancora stata definitivamente corrosa dall’azione dell’acqua.
Anche il ‘Laboratorio di idee riformista‘ ha lanciato un’ulteriore sollecitazione, con l’intento di ottenere certezze per l’imminente futuro della località. La volontà congiunta della comunità è quella di discutere in prospettiva concreta dell’eventuale opera di riqualificazione e messa in sicurezza dell’area, al fine di preservare finché possibile la bellezza paesaggistica e il patrimonio naturale del cetrarese.