Specie aliene, continuano a proliferare nonostante le temperature basse | Arrivata una nuova specie dal Mar Rosso
Nuove specie arriva dal Mar Rosso, trovando ambienti ottimali pur essendoci delle basse temperature. Si tratta di alieni?
Il nostro pianeta è ricoperto per circa il 70% dall’acqua, e gran parte di essa è costituita da oceani e mari. Questi ambienti acquatici sono una fonte inesauribile di vita, che ospita creature straordinarie, alcune delle quali ci sorprendono per le loro caratteristiche particolari.
Moltissime sono le specie marine più curiose che popolano le acque dei nostri mari, ognuna con tratti unici e affascinanti che catturano la nostra attenzione. Uno degli esempi più sorprendenti di adattamento alle profondità oceaniche è il pesce lanternano.
Egli è un piccolo abitante delle acque oscure degli abissi marini. Questo pesce è noto per la sua capacità di produrre luce grazie a speciali organi chiamati fotofori. Si tratta della bioluminescenza, la capacità di emettere luce propria.
Questo è un fenomeno affascinante che aiuta il pesce lanternano a comunicare con altri esemplari, a confondere i predatori e a attirare le prede. La sua capacità di illuminare l’oscurità profonda lo rende un simbolo della vita che prospera anche nelle condizioni più inospitali.
Il narvalo: l’ “unicorno” del mare
Il narvalo, un cetaceo che vive nelle acque fredde del circolo polare artico, è una delle creature più misteriose e affascinanti del nostro pianeta. Caratterizzato da un lungo dente a spirale che può arrivare fino a tre metri di lunghezza, il narvalo ha guadagnato il soprannome di “unicorno del mare”.
Il dente, che in realtà è un canino maschile, è utilizzato non solo per scopi sessuali e sociali, ma anche per rilevare variazioni nei parametri ambientali, come la salinità e la temperatura dell’acqua. Nonostante la sua apparenza straordinaria, il narvalo è ancora un animale difficile da studiare a causa del suo habitat remoto e delle sue abitudini elusive.
Una specie aliena
Il 10 gennaio 2025, Francesco Tiralongo, ricercatore dell’Università di Catania, ha aggiornato sul crescente problema delle specie aliene nel Mediterraneo, con particolare attenzione al granchio blu, che sta causando danni agli ecosistemi marini. Esistono due specie di granchio blu: Callinectes sapidus, originario dell’Atlantico, e Portunus segnis, proveniente dal Mar Rosso tramite il Canale di Suez.
Il granchio blu Callinectes sapidus si è adattato anche alle acque dolci, invadendo fiumi e lagune, mentre il Portunus segnis predilige gli ambienti costieri marini. Altre specie aliene come il pesce scorpione, il pesce flauto e il pesce coniglio stanno contribuendo all’invasione. Le specie aliene, spesso termofile, beneficiano del riscaldamento delle acque mediterranee, che facilita la loro diffusione. Le specie lessepsiane, che migrano dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez, sono particolarmente problematiche.