Russia, nonostante l’embargo riesce ad arricchirsi | È invasione nei mari: controlli bypassati con un escamotage elementare
La Russia riesce a trovare delle escamotage per bypassare l’embargo e continuare a far fruttare la sua economia.
L’embargo russo è una misura economica adottata da diversi paesi nei confronti della Russia in risposta a specifiche azioni politiche, come l’annessione della Crimea nel 2014, l’intervento militare in Ucraina e altre politiche internazionali considerate aggressive.
L’embargo ha avuto un impatto significativo sull’economia russa, ma anche sulle relazioni internazionali e sul commercio globale. Nel 2014, dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia, numerosi paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti, l’Unione Europea e altri alleati, hanno introdotto una serie di sanzioni contro la Russia.
Queste sanzioni includevano il congelamento di beni, il divieto di accesso ai mercati finanziari internazionali e l’interdizione di scambi commerciali in settori strategici come quello energetico, bancario, tecnologico e delle difesa.
Le sanzioni sono state ampliate nel corso degli anni, specialmente dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel 2022. Queste misure hanno avuto l’obiettivo di isolare la Russia a livello internazionale, mettendo sotto pressione la sua economia e le sue politiche estere.
Gli effetti sull’economia russa
L’embargo russo ha avuto una serie di conseguenze per l’economia del paese. Innanzitutto, la Russia ha visto una riduzione degli investimenti stranieri, poiché molte aziende occidentali hanno cessato di operare o ridotto le loro attività nel paese. Inoltre, le sanzioni hanno colpito in particolare i settori energetico e tecnologico.
Tuttavia, la Russia ha cercato di diversificare le sue fonti di approvvigionamento e di rafforzare i legami economici con altri paesi, come la Cina e l’India. Sebbene queste misure abbiano parzialmente mitigato gli effetti delle sanzioni, l’economia russa ha comunque registrato una recessione, con una diminuzione del PIL e un aumento dell’inflazione.
L’escamotage
La flotta fantasma della Russia è composta da centinaia di petroliere e navi spia camuffate che operano sotto bandiere di comodo e con proprietà fittizie, aggirando le sanzioni internazionali imposte alla Russia per la guerra in Ucraina. Questo gruppo di imbarcazioni, che include navi da pesca e petroliere, è diventato cruciale per la Russia nel trasporto di petrolio sanzionato, permettendo a Mosca di mantenere le sue entrate nonostante l’embargo. Si stima che fino al 90% del petrolio russo venga trasportato tramite queste navi.
Le navi di questa flotta sono anche coinvolte in attività di guerra ibrida, come il sabotaggio di cavi sottomarini e reti di rifornimento nel Mar Baltico e nei Mari del Nord, con l’obiettivo di danneggiare le infrastrutture energetiche e di comunicazione dell’Occidente. Recentemente, la petroliera Eagle S, sospettata di appartenere alla flotta fantasma russa, è stata accusata di danneggiare un cavo elettrico sottomarino tra Finlandia ed Estonia.