Cetrioli, questi vivono in mare | Sanno difendersi in modo molto strano: la loro arma sono le viscere

I così detti "cetrioli di mare" (Depositphotos)

I così detti "cetrioli di mare" (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Una specie dalla forma e dalle capacità estremamente singolari è in grado di equilibrare in modo cruciale le biodiversità marine. Scopri di cosa si tratta

Gli animali marini che possiamo conoscere ed ammirare sono davvero un’infinità. Questo perché mari ed oceani sono spazi immensi, a tal punto da non esser ancora stati totalmente esplorati. Non a caso nell’antichità erano molte le leggende circolati a riguardo di strane creature che andavano ben oltre i confini della realtà e che, secondo i miti stessi, abitavano le profondità degli abissi.

Indubbiamente la ricerca scientifica ha restituito prove dell’esistenza di esseri viventi che, seppur non riconducibili alle creature sovrannaturali nei libri fantasy, presentano delle peculiarità tali da non poterle non conoscere. E i più fantasiosi possono comunque stare tranquilli: alcune somigliano a dei veri e propri esseri mitologici!

E’ il caso dell’ogcocephalus darwini, comunemente noto come pesce pipistrello dalle labbra rosse. Questo esemplare abita le acque del Pacifico, in prossimità della costa sudamericana, e presenta un muso contraddistinto dal forte colore rosso – come suggerito dal nome – nonché una costituzione corporea che lo porta davvero a somigliare ad un pipistrello, con due grosse pinne laterali e due piccole zampe più piccole che lo aiutano a muoversi.

Un altro essere ai limiti dello spavento è la così detta ‘medusa di Halloween‘. Sembrerebbe appartenere al genere Crossota, ma non sono molte le informazioni che abbiamo su di esso. Questo perché tale animale abita le profondità della Fossa delle Marianne ed è stata osservata in poche occasioni, unicamente servendosi di un robot sottomarino. La sua peculiarità è che il suo corpo ricordi per forma e per colori una vera e propria zucca di Halloween intagliata, con tanto di ghigno.

Cosa sono i cetrioli di mare?

Quando sentiamo parlare di Holothuroidea, facciamo riferimento ad una particolare specie animale che abita i fondali marini di tutto il mondo. E se menzionassimo i ‘cetrioli di mare‘? Staremmo parlando esattamente della stessa cosa. Non si tratta, perciò, di un vero e proprio cetriolo, bensì di un animale acquatico a tutti gli effetti. L’aspetto dell’oloturia è simile a quello di un bruco, presentando una superficie ruvida e bitorzoluta. Si tratta di un essere facente parte di una classe degli echinodermi bentonici; parliamo di una famiglia di animali che identifica nel proprio habitat primario il fondale marino, essendo ‘imparentati’ con esemplari come ricci di mare e stelle. Il loro corpo presenta una forma allungata, dal quale sporgono alcune spigole rigide.

Il loro nutrimenti avviene dalla filtrazione delle particelle organiche mediante la loro bocca, cosparsa di piccoli tentacoli. Una delle peculiarità più incredibili di questo animale è il comportamento mantenuto nei casi di attacco da parte di altre specie e , conseguentemente, di difesa; quando i nemici si avvicinano o tentano l’affondo, l’oloturia deviscera le sue interiora per fargli spaventare, riuscendo a confonderli ed allontanarli. Ma non temete, non stiamo parlando di animali kamikaze; già, perché una volta trovato riparo dalle specie avverse, il cetriolo di mare riuscirà a rigenerare le interiora autonomamente. Pensate che alcune particolari specie sono addirittura in grado di espellere verso l’esterno una sostanza fortemente tossica, sempre con l’utilizzo di difesa contro i nemici.

Un esemplare di oloturia (Depositphotos)
Un esemplare di oloturia (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Il ruolo ecologico e l’utilizzo alimentare

Nonostante non se ne senta mai parlare a sufficienza, questi esseri viventi svolgono un ruolo ecologico fondamentale all’interno dell’ambiente marittimo. Questa qualità è dovuta al fatto di essere una specie detritivora, capaci di riciclare la materia organica, loro fonte di nutrimento, e restituirla priva di impurità e detriti. Si tratta di animali in grado anche di rimescolare il substrato ossigenandolo, nonché di espellere le sostanze ingerite con un pH basico, producendo un effetto contrastante rispetto all’acidificazione che imperversa negli oceani. Il suo ruolo di importanza cruciale per l’intera biodiversità marina ha condotto gli esperti ad inserire diverse specie di oloturia all’interno del gruppo degli animali considerati a forte rischio di estinzione, ossia la lista rossa dell’IUNC (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Ma dato che questo peculiare animale marino non smette mai di stupirci, dovete sapere che in alcune latitudini del mondo viene consigliato e diffuso anche il suo utilizzo in tavola. In varie cucine dell’Asia orientale i cetrioli di mare sono considerati una prelibatezza, data anche la versatilità nella loro preparazione e il loro costo molto elevato, che può raggiungere anche le migliaia di dollari al chilo. In particolare alcune specie sono adatte a preparare piatti come il nemako o il balatan, con possibilità di cuocerle, friggerle, stufarle, marinarle, lasciarle ad essiccare o consumarle ancora fresche e a crudo. Per i più curiosi: esiste la possibilità di assaggiarlo in Italia? La risposta è no. La pesca di oloturie, proprio al fine di preservarne il ruolo prezioso nella biodiversità, è vietata nel nostro paese, regolamentata dal Decreto Ministeriale n°681269 del 2022.