Quest’isola è magica | Sono in pochi ad averla vista: eppure appare su quasi tutte le mappe

L'isola che scompare nel nulla (Depositphotos)

L'isola che scompare nel nulla (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Esiste un’isola nell’Oceano Atlantico avvolta nel mistero. Tutti la conoscono, in pochi l’hanno avvistata, ma nessuno è mai riuscito a visitarla

L’isola di San Borondón è considerata parte dell’arcipelago delle Isole Canarie, amministrativamente parlando parte del Regno di Spagna, ma geograficamente localizzato in prossimità della costa africana. Non si tratta però ne di un luogo celebre per il suo divertimento o per la vita notturna, ne per i monumenti storici o le bellezze naturali. Già, perché nessuno è mai riuscito a visitarla.

Presente sulle mappe antiche, risalenti nello specifico al XVIII secolo, il suo nome deriva dalla figura religiosa di San Brandano di Clonfert, monaco irlandese vissuto nel corso del VI secolo, che intraprese un viaggio alla ricerca della fatidica ‘Terra promessa dei Santi’.

Il monaco produsse un manoscritto dal titolo ‘Navigatio Sancti Brendani Abbatis‘, in cui raccontò le tappe e le fasi del suo viaggio. All’interno di questa produzione è presente un riferimento ad una peculiare isola localizzata nell’orizzonte atlantico, che appariva e scompariva improvvisamente, abitata da creature straordinarie.

Una fonte scritta che ha contribuito ad accrescere la leggenda dietro all’esistenza di questa isola, considerata a tutti gli effetti l’ottava isola dell’arcipelago canario. Eppure, come detto, nessuno è mai riuscito a salpare verso questa terra ignota e carica di mistero, nonostante i continui avvistamenti da parte dei navigatori, nonché le storie a metà tra realtà e fantasia, abbiano contribuito a tenerne elevata l’aura.

Il mito diffuso tra i marinai

La diffusione della leggenda di San Borondón si deve soprattutto ai numerosi avvistamenti manifestati dai marinai che salpavano verso destinazioni lontane. Il racconto vuole che quando gli uomini provavano ad avvicinarsi all’isola, questa scompariva come fosse nascosta dalla nebbia o sotto l’Oceano Atlantico. Il periodo di massimo apice delle spedizioni coloniali e della ricerca delle ricchezze in terre inesplorate, tra il XV e il XVI secolo, coincise con la diffusione crescente del mito tra le flotte di marinai della spagna e non solo. La leggenda vuole che l’isola sia un regno magico e sovrannaturale, governato da forze divine che, quando gli esseri umani tentano di scoprirla avvicinandosi troppo, la fanno sparire per impedirne la scoperta.

A partire da queste voci, i cartografi cominciarono ad inserire l’isola nelle mappe dell’epoca, localizzandola ad ovest del trittico composto da La Palma, El Hierro e La Gomera. San Borondón comparve su addirittura dodici cartine geografiche; l’ultimo riferimento alla sua esistenza avvenne nell’esemplare realizzato da Gautier, datato 1755, che rappresentò un’isola possedente la forma di una nave, larga 155 km e lunga 480 km, misure che, se mai dovessero essere confermate, la porterebbero a figurare come la più espansa dell’arcipelago delle Canarie. La particolarità, però, è che la prima rappresentazione di San Borondón su carta risale a circa 200 anni prima dell’inizio dell’era delle esplorazioni. Il primo ad introdurla fu il britannico Richard di Haldingham, che la dipinse sul planisfero di Hereford realizzato durante la seconda metà del XIII secolo.

Illustrazione della leggenda di San Borondon (Gobierno de Canarias)
Illustrazione della leggenda di San Borondon (Gobierno de Canarias foto) – www.marinecue.it

La spiegazione scientifica del fenomeno

Per quanto affascinanti ed intrattenenti le leggende possano essere, la scienza è intervenuta sull’argomento provando a fornire alcune spiegazioni razionali in merito al fenomeno delle inspiegabili apparizioni e scomparse. Negli anni passati si era ipotizzato che nell’area si fossero verificate eruzioni sottomarine o altri fenomeni geologici che avrebbero contribuito ad avvistamenti di territori in quella direzione, ma la supposizione è stata via via accantonata.

Al giorno d’oggi gli scienziati fanno affidamento su una spiegazione in particolare: l’isola non sarebbe altro che un miraggio causato dalla rifrazione della luce sull’orizzonte. Un fenomeno scientifico noto come ‘Fata Morgana‘ che causa una sorta di alterazione nell’effettiva costituzione del paesaggio, portando chi la osserva, al verificarsi di determinate condizioni di luci e meteo, ad intravedere una vera e propria isola.