Un Oceano pieno d’oro | Sui fondali tonnellate di materie preziose: “Nessuno ancora le ha recuperate”
L’oceano è pieno di tesori, soprattutto di materiali preziosi. E nessuno è ancora riuscito a metterci le mani e a recuperarli.
I fondali marini sono una risorsa inesplorata, ricchi di materie prime essenziali per l’uomo. Tra queste, i noduli polimetallici, formati da strati di metalli come manganese, nichel, rame e cobalto, sono particolarmente preziosi.
Si trovano a grandi profondità, principalmente nelle zone abissali, e sono fondamentali per l’industria tecnologica e delle energie rinnovabili.
Oltre ai minerali, i fondali marini ospitano importanti riserve di idrocarburi, come petrolio e gas naturale, spesso situate in bacini sedimentari sotto il fondo oceanico.
Queste risorse, pur rappresentando una fonte energetica ancora cruciale, sollevano questioni ambientali per l’impatto delle loro estrazioni e il rischio di disastri ecologici.
I tesori in fondo al mare
Le acque del Portogallo custodiscono un patrimonio sommerso di inestimabile valore storico e culturale. Grazie al lavoro dell’archeologo marino Alexandre Monteiro, sono stati identificati 8.620 relitti di navi naufragate lungo la costa continentale e nelle acque degli arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira. Tra questi, 250 relitti contengono tesori mai recuperati, nascosti per secoli sotto gli strati di sabbia dei fondali marini. Queste navi, molte delle quali risalgono al XVI secolo, rappresentano una finestra unica sulla storia della navigazione e del commercio marittimo durante l’età delle esplorazioni.
Un esempio emblematico è la Nostra Signora del Rosario, una nave spagnola affondata nel 1589 vicino alla costa di Troy. Secondo i registri storici, trasportava 22 tonnellate di oro e argento, destinate probabilmente al finanziamento di imprese coloniali. Monteiro ha studiato a fondo le vicende di questa nave, fino a risalire ai dettagli personali del capitano e alla documentazione ufficiale del carico. Questo caso, come molti altri, sottolinea l’importanza di proteggere e studiare i relitti come risorse archeologiche e culturali.
Tesori a rischio
Nonostante il valore storico dei relitti, attualmente non esiste un piano nazionale o internazionale per la loro protezione. Monteiro ha condiviso con le autorità i dettagli delle sue scoperte, ma finora non sono state intraprese azioni significative. Questa mancanza di tutela lascia questi tesori sommersi vulnerabili, specialmente in un contesto di crescente attività estrattiva sui fondali marini. Il rischio di danneggiare o perdere per sempre questi siti rappresenta una sfida urgente per la comunità scientifica e le istituzioni.
Tuttavia, Monteiro ha minimizzato i timori di saccheggi da parte di cacciatori di tesori, spiegando che la maggior parte dei relitti è sepolta sotto strati di sabbia e difficilmente accessibile. Questo fattore offre una temporanea protezione naturale, ma non garantisce la salvaguardia a lungo termine. Per preservare queste testimonianze uniche della storia marittima, è necessario sviluppare strategie di conservazione e regolamentazioni specifiche che bilancino l’interesse scientifico e la protezione ambientale, evitando di trasformare i fondali in una corsa al tesoro.