Pescatori in crisi lanciano l’allarme | “Non se ne può più, non sappiamo cosa fare”: le specie aliene sono molte di più

Pescatore (Depositphotos foto)

Pescatore (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Le specie aliene continuano a invadere i nostri mari, e la situazione sembra fuori controllo: i pescatori sono disperati.

I mari che ci circondano sono un mondo pieno di sorprese, ma ultimamente sembrano riservare più problemi che meraviglie. Tra cambiamenti climatici, traffico navale senza sosta e l’impatto delle attività umane, qualcosa sta cambiando, e non in meglio.

Ogni giorno succede qualcosa che destabilizza l’equilibrio naturale che conoscevamo. Chi il mare lo vive davvero, come i pescatori, se ne accorge subito. Le loro reti non mentono: dentro ci finiscono specie mai viste prima, mentre quelle che un tempo erano comuni sembrano sparite o quasi.

Questa situazione sta portando a una crescente frustrazione, perché trovare una soluzione sembra quasi impossibile, ma intanto bisogna tirare avanti. Non è solo una questione economica. Certo, i pescatori sono tra i più colpiti, ma le conseguenze vanno ben oltre il loro lavoro.

Quando si parla di mare, ogni piccolo cambiamento ha un effetto domino: se una specie invade, un’altra rischia di scomparire. Insomma, i problemi si moltiplicano, e non c’è tempo da perdere per capire cosa sta succedendo davvero.

Le specie aliene che stanno colonizzando i nostri mari

Le acque italiane, soprattutto quelle intorno alla Sicilia, sono come una porta spalancata per l’arrivo di nuove specie. La colpa, almeno in parte, è del traffico marittimo: le navi che arrivano da tutto il mondo portano con sé ospiti indesiderati nelle loro acque di zavorra. Questo fenomeno ha un nome complicato, “migrazione lessepsiana”, ma gli effetti sono chiari e preoccupanti.

Proprio di recente, l’ARPA Sicilia ha fatto una scoperta importante: durante un monitoraggio nel porto di Catania, sono state individuate due nuove specie aliene. Si tratta del tunicato nero, chiamato Phallusia nigra, e di un crostaceo isopode, il Dynoides amblysinus. Nessuna delle due era mai stata segnalata prima nei mari italiani, e questo la dice lunga su quanto sia urgente tenere sotto controllo queste invasioni.

Reti e pescherecci (Depositphotos foto)
Reti e pescherecci (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Conseguenze per il nostro ecosistema

Il tunicato nero, per esempio, arriva dai mari tropicali. È stato trovato attaccato a superfici dure dentro il porto di Catania, un luogo che, evidentemente, si presta benissimo a fare da “casa” a nuove specie. Il crostaceo, invece, viene dall’India e dall’Australia, e si è fatto scoprire grazie a campioni prelevati da pannelli in PVC usati proprio per il monitoraggio.

Questi ritrovamenti non sono solo curiosità scientifiche, anzi. La presenza di specie aliene può stravolgere completamente l’equilibrio degli ecosistemi locali. Specie native che scompaiono, habitat che cambiano… e il tutto si riflette anche sull’economia. Insomma, quando i pescatori dicono che la situazione è insostenibile, non esagerano: è un problema che riguarda tutti noi, non solo chi vive del mare.