Russia, ora sfruttano i delfini | Li hanno addestrati per scovare i nemici: sono in prima linea per lanciare l’allarme
Gli animali sono sempre stati utilizzati in ambito militare, e questa volta è la Russia ad usufruire delle capacità dei delfini.
L’uso degli animali in ambito militare ha una lunga storia, risalente all’antichità, con applicazioni che spaziano dal trasporto di materiali alla raccolta di informazioni.
Cavalli, cammelli ed elefanti sono stati tradizionalmente impiegati per trasportare soldati e carichi pesanti su terreni difficili, mentre piccioni viaggiatori hanno giocato un ruolo cruciale nella comunicazione durante le guerre mondiali.
In tempi più recenti, animali come i delfini e le otarie sono stati addestrati per operazioni subacquee, come il rilevamento di mine e la protezione di porti.
Anche i cani continuano a essere utilizzati per molteplici compiti militari, tra cui il rilevamento di esplosivi e droghe, la ricerca di persone scomparse e il supporto psicologico ai soldati.
L’impiego dei delfini militari
La Russia utilizza delfini addestrati per scopi militari presso il porto di Sebastopoli, in Crimea, un’importante base navale nel Mar Nero. Questi cetacei, addestrati per proteggere le navi russe ancorate, sono stati individuati attraverso immagini satellitari che mostrano strutture simili a recinti nel porto. I delfini vengono impiegati principalmente per identificare potenziali minacce sottomarine, come subacquei nemici o mine, riducendo il rischio di sabotaggi.
L’addestramento dei delfini militari russi è stato ripreso nel 2014, dopo l’annessione della Crimea, ed è una continuazione dei programmi sviluppati durante la Guerra Fredda. Questi animali, grazie alla loro velocità, agilità e capacità sensoriali, sono ideali per missioni subacquee. Tra i compiti principali, vi è la segnalazione di intrusi tramite boe di marcatura, che permettono alle squadre di sicurezza di intervenire rapidamente.
Tecnologie e precedenti storici
I delfini militari sfruttano l’ecolocalizzazione, un sistema naturale simile a un sonar, per rilevare oggetti e nemici subacquei. Questa capacità, combinata con tecnologie moderne, potrebbe permettere di convertire i segnali eco in dati utili per il monitoraggio in tempo reale. Sebbene non confermato, si ipotizza che alcuni delfini siano stati addestrati per operazioni offensive, come l’applicazione di dispositivi atti a neutralizzare intrusi subacquei.
L’impiego di animali in ambito militare non è una novità. Oltre ai delfini, anche leoni marini, beluga e cani sono stati utilizzati per missioni specifiche. Tra gli esempi più noti vi è il beluga Hvladimir, avvistato come “spia” russa nel 2019, e i cani addestrati per operazioni speciali, come l’agente K-9 che contribuì alla cattura del leader dell’ISIS Abu Bakr al-Baghdadi. Questi programmi, pur controversi, evidenziano il ruolo degli animali nelle strategie di sicurezza e difesa.