Microplastiche in mare addio | Questa volta si fa sul serio: è arrivato il drone che galleggia e le distrugge

Illustrazione di microplastiche (Depositphotos)

Illustrazione di microplastiche (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Le microplastiche sono un problema gravissimo, eppure potremmo (finalmente) dire addio a questo pericolo ambulante.

Le microplastiche sono frammenti di plastica inferiori a 5 millimetri, derivati dalla degradazione di materiali plastici più grandi o prodotti direttamente in piccole dimensioni, come i microgranuli nei cosmetici.

Questi particolati sono diventati onnipresenti negli ecosistemi terrestri e acquatici, accumulandosi soprattutto negli oceani e nei corpi d’acqua dolce.

La loro diffusione ha un impatto significativo sulla fauna marina. Organismi come plancton, molluschi e pesci ingeriscono accidentalmente queste particelle, che possono causare ostruzioni digestive, riduzione dell’apporto nutrizionale e tossicità chimica. 

Le microplastiche sono anche vettori di contaminanti chimici. Composti tossici come pesticidi e metalli pesanti si legano alle particelle, amplificando i rischi per gli organismi che le ingeriscono.

Il problema delle microplastiche

Le microplastiche rappresentano una crescente minaccia per l’ambiente, essendo ormai rilevabili in acqua potabile, fiumi, laghi e oceani. Questi frammenti di plastica, di dimensioni variabili, non solo contaminano gli ecosistemi acquatici, ma entrano anche nella catena alimentare, con potenziali rischi per la salute umana. Le tecnologie di filtraggio convenzionali, tuttavia, si trovano spesso in difficoltà nell’affrontare il problema, poiché richiedono maglie estremamente fini che riducono l’efficienza dei filtri e aumentano il rischio di intasamento.

In spazi aperti come laghi e oceani, queste soluzioni diventano ancor meno praticabili. Le microplastiche, trasportate dalle correnti, si accumulano in modo irregolare, rendendo difficile il loro recupero. È in questo contesto che un drone galleggiante innovativo sviluppato dai ricercatori del Korea Institute of Science and Technology (KIST) offre una soluzione promettente, capace di superare i limiti dei sistemi tradizionali.

Illustrazione di come si trasferiscono le microplastiche (Depositphotos)
Illustrazione di come si trasferiscono le microplastiche (Depositphotos FOTO) – www.marinecue.it

Le applicazioni del drone galleggiante

Il drone galleggiante progettato dal Dr. Seong Jin Kim e dal Dr. Myoung-Woon Moon è dotato di una struttura a cricchetto idrofilo che utilizza la tensione superficiale per catturare microplastiche di dimensioni comprese tra 1 micrometro (μm) e 4 millimetri. Grazie a una serie di denti idrofili, il drone crea un ponte d’acqua che permette alle microplastiche di aderire alla superficie senza rischi di intasamento. Questo design innovativo ha dimostrato un’efficienza di recupero superiore all’80% per diversi tipi di plastiche, tra cui polistirene, polipropilene e polietilene.

Versatile e autonomo, il drone può operare in tempo reale in specchi d’acqua aperti come oceani, laghi e fiumi, muovendosi e purificando l’acqua come un robot aspirapolvere domestico. Inoltre, il suo design è adattabile a sistemi fissi, come i filtri per impianti di trattamento delle acque o allevamenti di acquacoltura. Questa tecnologia rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro l’inquinamento da microplastiche, offrendo soluzioni scalabili per affrontare una delle maggiori sfide ambientali del nostro tempo.