Il Re Sole non aveva mai immaginato che potesse finire così | Non ci sono fondi e va salvato: arrivano turismo di massa e donazioni
Se lo sarebbe mai aspettato un epilogo del genere il re Sole? La mancanza di fondi non fermerà in nessun modo il turismo.
Il turismo ha giocato un ruolo cruciale nel salvare strutture archeologiche e storiche dall’oblio e dal degrado. Siti come Machu Picchu in Perù e Angkor Wat in Cambogia erano una volta a rischio di deterioramento irreversibile.
Un esempio emblematico è il Colosseo di Roma, che ha beneficiato dei finanziamenti derivanti dal turismo di massa. Grazie ai biglietti di ingresso e alle collaborazioni pubblico-private, sono stati effettuati interventi significativi per stabilizzare la struttura e migliorare l’accessibilità.
In Egitto, la Valle dei Re ha visto la creazione di repliche delle tombe più fragili, come quella di Tutankhamon. Questi progetti sono stati finanziati in parte dai proventi del turismo, consentendo ai visitatori di apprezzare il patrimonio culturale senza mettere a rischio i manufatti originali.
Nonostante questi successi, il turismo deve essere gestito con attenzione. Un’eccessiva pressione antropica può danneggiare i siti che mira a salvaguardare.
Una storia interessante
Fort Boyard, un’imponente fortezza militare francese, si erge nello stretto di Pertuis d’Antioche, tra le isole di Oléron e Aix. Concepito dal Re Sole, Luigi XIV, come bastione per proteggere le coste francesi, il progetto rimase incompiuto fino al XIX secolo, quando Napoleone Bonaparte decise di completarlo. Costruito per resistere agli assalti navali e alle avversità dell’Atlantico, il forte rappresenta un’icona dell’ingegneria militare. La sua struttura austera, con pareti stondate e poche aperture, rispecchia la funzione difensiva per cui fu progettato: essere inespugnabile.
Nonostante la sua imponenza e importanza storica, Fort Boyard è diventato celebre solo nel XX secolo grazie all’omonimo programma televisivo lanciato in Francia nel 1990. Questo spettacolo, in cui i concorrenti affrontavano prove fisiche e mentali per conquistare un tesoro simbolico, ha raggiunto un pubblico globale, venendo trasmesso in oltre 40 Paesi. Il suo profilo inconfondibile è oggi un simbolo che evoca sia la storia militare sia l’intrattenimento, ma la fortezza resta ancora chiusa al pubblico, osservabile solo dal mare o dall’alto attraverso escursioni in elicottero.
Un progetto ambizioso
Fort Boyard affronta oggi una sfida importante: un progetto di restauro per preservarlo dall’erosione e dal degrado. Dichiarato monumento nazionale negli anni Cinquanta, il forte necessita di interventi urgenti per garantirne la sopravvivenza. Il budget stimato per i lavori ammonta a 36,6 milioni di euro, di cui tre quarti già coperti grazie al finanziamento del dipartimento della Charente Marittima. Mancano ancora 9 milioni di euro, che si spera di raccogliere attraverso donazioni pubbliche e private.
La raccolta fondi non mira solo alla conservazione, ma anche alla valorizzazione turistica della fortezza. Il piano prevede la messa in sicurezza della struttura e la futura apertura al pubblico, con visite organizzate per piccoli gruppi. I lavori di restauro, che dovrebbero concludersi entro il 2028, includono il consolidamento delle pietre e la riparazione delle crepe.