Doppia tragedia nel Lazio | Le coste si stanno dimezzando ed i ripascimenti stanno uccidendo gli allevamenti di cozze
Nel Lazio sta accadendo una tragedia immane. Le coste ormai stanno sparendo e a risentirne sono gli organismi marini.
Il dimezzamento delle coste comporta la perdita di ampie porzioni di litorale a causa dell’erosione, fenomeno accelerato da fattori naturali e antropici.
Mareggiate intense, innalzamento del livello del mare e tempeste sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico sono le principali cause naturali.
L’attività umana amplifica il problema. Costruzioni costiere, dighe e porti interrompono il naturale trasporto di sedimenti, riducendo il rinnovo delle spiagge.
L’estrazione di sabbia e l’urbanizzazione non pianificata aggravano ulteriormente il fenomeno, lasciando molte coste vulnerabili. Intere comunità rischiano di perdere non solo il litorale, ma anche i mezzi di sussistenza legati al turismo e alla pesca.
La crisi delle coste
La costa di Ostia, una delle aree più frequentate del litorale laziale, è stata profondamente trasformata dall’erosione. Mareggiate intense e la riduzione dell’apporto di sedimenti fluviali hanno ridotto la larghezza del litorale a soli 34 metri in alcune aree. Le strutture di difesa, come i “pennelli” (scogliere artificiali), trattengono la sabbia localmente ma non risolvono il problema su larga scala. Nonostante gli interventi, le mareggiate continuano a distruggere stabilimenti e cabine, dimostrando l’insufficienza delle misure adottate.
Questo fenomeno ha avuto ripercussioni significative anche sugli ecosistemi marini. Secondo i pescatori locali, i ripascimenti effettuati con sabbia inadeguata hanno soffocato molluschi come telline e cozze, compromettendo la catena alimentare marina. La pesca, un’attività fondamentale per la comunità, è diventata sempre meno produttiva, costringendo i pescatori a utilizzare un numero maggiore di reti per catturare quantità decrescenti di pesce. Questo ha sollevato preoccupazioni sia ambientali che economiche.
Soluzioni innovative
Gli esperti, tra cui Filippo D’Ascola dell’ISPRA, sottolineano che l’erosione costiera è un fenomeno naturale esacerbato da interventi poco efficaci e dalla riduzione dell’apporto di sedimenti fluviali. D’Ascola evidenzia come il ripascimento, se non effettuato con sabbia adeguata, possa danneggiare gli ecosistemi e vanificare gli investimenti. Per migliorare la situazione, sono in fase di studio scogliere artificiali più leggere, composte da blocchi bucati. Queste strutture non solo smorzano le onde, ma favoriscono la colonizzazione marina, offrendo una soluzione più sostenibile.
Negli ultimi anni, sono stati spesi centinaia di milioni di euro per contrastare l’erosione costiera, ma spesso i fondi non sono stati utilizzati in modo ottimale. Gli interventi futuri dovranno essere pianificati con maggiore attenzione, e Ostia rappresenta una sorta di “caso-studio” di rilevanza scientifica che richiede un approccio integrato per garantire la sostenibilità delle coste e delle attività economiche legate al mare.