Acqua del mare, il pericolo è altissimo | Stiamo sfiorando la tragedia: le coste non avranno più acqua potabile

Alcuni bambini mentre raccolgono dell'acqua (Pixabay)

Alcuni bambini mentre raccolgono dell'acqua (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Tra poco tempo le coste potrebbero non avere più acqua potabile. La tragedia potrebbe essere vicina e il pericolo viene dall’acqua del mare.

L’acqua potabile è una risorsa essenziale per la vita umana e deve soddisfare rigorosi standard di qualità per essere sicura da bere. Questa acqua è priva di agenti patogeni, contaminanti chimici e impurità fisiche che potrebbero rappresentare un rischio per la salute. 

Il processo di potabilizzazione comprende diverse fasi: filtrazione, sedimentazione, disinfezione con cloro o ozono e, in alcuni casi, trattamenti avanzati come l’osmosi inversa.

Questi trattamenti rimuovono batteri, virus, metalli pesanti e altre sostanze nocive, garantendo che l’acqua sia sicura per il consumo umano. La qualità dell’acqua è costantemente monitorata per assicurare il rispetto degli standard di sicurezza.

L’accesso all’acqua potabile è fondamentale per prevenire malattie come il colera, la dissenteria e le infezioni gastrointestinali. Purtroppo, milioni di persone nel mondo non hanno ancora accesso a fonti sicure di acqua, soprattutto in regioni con infrastrutture carenti o soggette a inquinamento.

Un fragile equilibrio

L’equilibrio tra acqua dolce e acqua salata nelle zone costiere sta subendo gravi alterazioni a causa dei cambiamenti climatici. Le falde acquifere costiere, rifornite dalle piogge, mantengono un delicato bilanciamento con la pressione dell’oceano. L’innalzamento del livello del mare sta spingendo l’acqua salata sempre più nell’entroterra, mettendo a rischio questo equilibrio naturale. Le conseguenze sono particolarmente gravi per l’agricoltura, poiché molte colture dipendono da risorse idriche dolci non contaminate.

Uno studio condotto dal Jet Propulsion Laboratory della NASA ha analizzato oltre 60.000 bacini idrografici costieri, rivelando che entro il 2100, il 77% di essi sarà influenzato dall’intrusione di acqua salata. In alcune regioni vulnerabili, come il sud-est asiatico, la costa del Golfo del Messico e parti della costa orientale degli Stati Uniti, l’intrusione potrebbe spingersi fino a 200 metri nell’entroterra. Questo fenomeno rappresenta una minaccia diretta per l’approvvigionamento di acqua dolce e le comunità locali.

Acqua dalla fontana (Pixabay)
Acqua dalla fontana (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Le conseguenze a livello globale

L’innalzamento del livello del mare non solo modifica le zone costiere, ma complica anche la gestione delle risorse idriche. Secondo i ricercatori della NASA, il processo di intrusione salina può essere mitigato in alcune aree grazie a un maggiore rifornimento delle falde acquifere. Circa il 42% dei bacini idrografici potrebbe beneficiare di un aumento delle precipitazioni, che aiuta a contrastare l’avanzamento dell’acqua salata.  Questo non risolve il problema su scala globale e non garantisce protezione per le regioni più esposte.

Affrontare questa sfida richiede un approccio coordinato a livello internazionale. È essenziale sviluppare strategie climatiche globali che considerino l’impatto locale. I paesi con meno risorse sono particolarmente vulnerabili e necessitano di supporto tecnologico e finanziario per proteggere le loro risorse idriche. La cooperazione internazionale sarà cruciale per prevenire scenari devastanti e preservare le riserve di acqua dolce costiere per le generazioni future.