Granchi, la scoperta ha dell’incredibile | Nessuno lo sapeva fino ad ora: provano sentimenti e dolore come noi
La scoperta che hanno fatto gli scienziati è incredibile: i granchi sono più simili a noi di quanto pensiamo!
I granchi, con il loro guscio rigido e le chele minacciose, ci sono sempre sembrati creature fredde, guidate solo dall’istinto. È facile immaginarli come esseri distanti da qualsiasi forma di emozione o sensibilità. Eppure, il mondo marino è pieno di sorprese, e spesso nasconde segreti che mettono in discussione le nostre convinzioni più radicate.
In fondo agli oceani e nei fondali costieri, questi crostacei affrontano ogni giorno una miriade di stimoli: dalle onde che li scuotono ai predatori che li cacciano. E mentre la loro corazza sembra proteggerli da ogni possibile minaccia, molti scienziati si sono chiesti se, dietro questa durezza, non si celasse qualcosa di più profondo.
È ormai noto che altre creature marine, come i polpi, possiedono una notevole capacità di percepire e reagire agli stimoli in modo complesso. Ma i granchi, fino ad oggi, erano rimasti un mistero. Sono semplici automi della natura, o nascondono una sensibilità che non avremmo mai sospettato?
Per anni, questo dubbio è rimasto sospeso, mentre pesca e cucina continuavano a trattarli come esseri insensibili. La scienza si era concentrata soprattutto su vertebrati e animali marini considerati più evoluti, lasciando i granchi ai margini della ricerca sul dolore e sulla consapevolezza.
Rivelazioni sul mondo dei crostacei
Una recente scoperta sorprendente ha ribaltato questa visione. Un gruppo di ricercatori, infatti, ha scoperto che i granchi marini (Carcinus maenas) non solo reagiscono al dolore, ma lo percepiscono e lo elaborano in maniera complessa.
Per giungere a questa conclusione, gli scienziati hanno applicato degli elettrodi sui gusci dei granchi per misurare l’attività del loro sistema nervoso. Durante l’esposizione a stimoli dolorosi, come soluzioni acide o pressioni intense, i segnali cerebrali dei granchi mostravano reazioni diverse e articolate. Questo dimostra che il loro dolore non è solo un riflesso meccanico, ma qualcosa di molto più elaborato.
Il dolore nei granchi non è un riflesso
Quando una soluzione acida è stata applicata alle parti molli del loro corpo, i granchi hanno attivato i recettori del dolore e inviato segnali al cervello. In un altro esperimento, invece, una pressione dolorosa ha scatenato una risposta ancora più intensa, ma con un diverso schema di attività cerebrale.
Questi risultati suggeriscono quindi che i granchi sentono davvero il dolore e sono in grado di reagire in modo consapevole. Lynne Sneddon, una zoofisiologa dell’Università di Göteborg, ha affermato che questa è una prova scientifica che i crostacei provano sofferenza.