Una scoperta che ha dell’incredibile | Questa specie vive a 8000 metri di profondità ed è spietata
Questa è una scoperta eccezionale! E’ stata ritrovata nelle profondità degli abissi, e le sue caratteristiche vi stupiranno.
Le specie abissali sono organismi che vivono nelle profondità marine, generalmente a oltre 1.000 metri sotto la superficie, dove la luce solare non penetra e la pressione è estrema.
Questi ambienti, noti come zona afotica, ospitano creature adattate a condizioni estreme, caratterizzate da temperature vicine allo zero e scarsità di cibo.
Tra le specie più affascinanti troviamo il pesce lanterna e il calamaro vampiro. Molte creature abissali possiedono organi bioluminescenti che emettono luce per attirare prede o confondere i predatori.
Questi organi sfruttano reazioni chimiche per produrre bagliori blu o verdi, un fenomeno vitale in un ambiente completamente buio. Questi adattamenti consentono anche di comunicare e mimetizzarsi.
La scoperta di una nuova specie abissale
Nel cuore della Fossa delle Atacama, a oltre 8.000 metri di profondità, un team internazionale di scienziati ha fatto una scoperta straordinaria: un nuovo crostaceo predatore chiamato Dulcibella camanchaca. Questo organismo, lungo appena 4 centimetri, è il primo grande predatore attivo mai identificato nella zona adale, una delle aree più estreme degli oceani. Il suo nome, che evoca l’oscurità profonda, riflette perfettamente l’ambiente buio e inospitale in cui questa creatura prospera.
La Dulcibella camanchaca è un vero capolavoro di adattamento evolutivo. Equipaggiata con chele “rapaci” e appendici simili a zanne, questa specie è in grado di catturare velocemente prede più piccole, principalmente altri anfipodi. La capacità di cacciare in un ambiente con risorse alimentari limitate la rende un predatore unico. La sua presenza suggerisce che, anche negli ambienti più estremi della Terra, la catena alimentare è sorprendentemente diversificata.
Le implicazioni della ricerca
Questa scoperta è stata possibile grazie alle moderne tecnologie di esplorazione abissale. Durante la spedizione IDOOS del 2023, i ricercatori hanno utilizzato un veicolo speciale chiamato “lander” per posizionare trappole con esche sul fondale oceanico, sopportando pressioni 800 volte superiori a quelle sulla superficie. Quattro esemplari sono stati catturati e analizzati nei laboratori dell’Universidad de Concepción, confermando non solo l’esistenza di una nuova specie ma anche di un nuovo genere.
Le implicazioni di questa scoperta sono fondamentali per la comprensione degli ecosistemi profondi. Gli scienziati ritengono che molte altre specie aspettino di essere scoperte man mano che le tecnologie di esplorazione si perfezionano. Studiare questi ambienti estremi ci aiuta non solo a comprendere meglio l’evoluzione della vita sulla Terra, ma anche a sviluppare strategie per proteggere questi delicati ecosistemi dalle minacce dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento.