Ha mollato tutto ed ora vive sui fondali | Ha tutto ciò che gli serve, tranne uno spazio per lavarsi
L’incredibile storia di un uomo che sta affrontando un’esperienza estrema vivendo completamente sott’acqua.
Vivere sott’acqua. Ci hai mai pensato davvero? Un mondo sommerso, dove il silenzio è quasi totale e i rumori della città diventano solo un lontano ricordo. Certo, sembra un sogno (o un incubo, dipende dai punti di vista), ma qualcuno ha deciso di farlo per davvero. Non parliamo di una vacanza in una stazione subacquea di lusso, ma di una vita quotidiana alternativa.
In un’epoca in cui la tecnologia ti permette di connetterti ovunque, perché non provarci anche a 11 metri di profondità? Certo, non è un’impresa per tutti. Abbandonare la comodità della terraferma per buttarsi in una capsula subacquea richiede coraggio, pazienza e… un po’ di follia.
Ti svegli e invece del cinguettio degli uccelli senti… il silenzio dell’oceano. Niente clacson, niente traffico, solo il suono delle onde che si infrangono lontano. Sembra quasi rilassante, vero? Beh, non proprio. Perché sotto l’acqua ogni piccola cosa cambia. Le azioni più semplici diventano complicate. E le comodità di tutti i giorni? Alcune devi proprio scordartele.
Insomma, passare mesi sul fondo del mare non è una vacanza esotica. È un progetto che richiede una pianificazione perfetta e una buona dose di adattabilità. Lo spazio è poco, le regole sono tante e la solitudine… beh, quella è praticamente una coinquilina.
A caccia di un record da record
Ed eccoci a lui, Rudiger Koch, un ingegnere aerospaziale tedesco che ha mollato tutto per trasferirsi in una capsula subacquea nei Caraibi. Da due mesi vive a 11 metri sotto la superficie del mare, vicino alle coste di Panama. Il suo obiettivo? Restarci altri due mesi e portarsi a casa un Guinness World Record. Ma non è solo una questione di record: Koch vuole dimostrare che è possibile vivere e lavorare tranquillamente sott’acqua.
La sua “casa” sommersa è piccola ma funzionale: 30 metri quadrati con un letto, un bagno portatile, una cyclette e persino una connessione a Internet. L’energia arriva dai pannelli solari, ma c’è anche un piccolo generatore di backup. Manca però qualcosa di fondamentale: la doccia. E sì, questa assenza si fa sentire! Koch segue una routine precisa, fatta di lavoro, un po’ di esercizio fisico e lettura. Ah, e il suo libro preferito? “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne. Più azzeccato di così…
Una casa insolita e tecnologica
La sua capsula si trova accanto a una strana casa galleggiante, a un quarto d’ora di motoscafo da Puerto Lindo. Questa costruzione circolare, con finestre che offrono una vista a 360 gradi sull’oceano, è l’ingresso per accedere alla capsula subacquea. Da lì, una scala a chiocciola ti porta nel mondo sommerso di Koch. È tutto molto “fantascientifico”, ma anche decisamente reale. La routine? Meticolosa e rigorosa. Ogni giorno è una nuova sfida da superare.
Il grande giorno sarà il 24 gennaio: Koch tornerà in superficie, pronto a battere il record di Joseph Dituri, che ha vissuto 100 giorni sott’acqua in Florida. La prima cosa che farà una volta fuori? Una bella doccia. Dopo mesi passati senza, sarà sicuramente il momento più bello di tutta l’esperienza! Questa avventura è un mix perfetto di coraggio, tecnologia e resistenza, che dimostra come il futuro potrebbe portarci a vivere in modi e luoghi completamente nuovi.