Tecnologia al servizio della sicurezza | Arrivano in mare dei cavi sottomarini salvavita: serviranno ad evitare catastrofi
Questa nuova tecnologia è straordinaria! Grazie ad alcuni cavi avremo la possibilità di salvare un gran numero di persone.
L’installazione di cavi sottomarini è una procedura complessa utilizzata per creare reti di telecomunicazione e trasmissione dati tra continenti. Questi cavi, che possono estendersi per migliaia di chilometri, sono posati sul fondo degli oceani per garantire connessioni affidabili e veloci.
Il processo richiede una pianificazione meticolosa e tecnologie avanzate per superare le sfide ambientali e topografiche dei fondali marini. La posa dei cavi viene effettuata da navi specializzate che trasportano e rilasciano progressivamente il cavo lungo il percorso stabilito.
Durante l’installazione, vengono utilizzati veicoli telecomandati (ROV) per garantire che i cavi siano posizionati correttamente e per eseguire interventi nei punti più critici.
I materiali utilizzati per i cavi sottomarini includono strati multipli di rame, fibre ottiche e rivestimenti isolanti che garantiscono resistenza e durabilità.
L’importanza dei cavi sottomarini
Un accordo siglato tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e Sparkle, società controllata da TIM, apre nuovi scenari per il monitoraggio dei terremoti attraverso i cavi sottomarini in fibra ottica. Questi cavi, già utilizzati per la trasmissione dei dati, si rivelano strumenti efficaci per rilevare eventi sismici e studiare il sottosuolo marino. Le sperimentazioni sono in corso lungo la tratta Mednautilus, un cavo di 11.000 km che si estende dalla Sicilia al Mediterraneo orientale, raggiungendo profondità di 4.000 metri.
La tecnologia sfrutta le microvariazioni nei cavi in fibra ottica causate dai movimenti del terreno. Quando avviene una vibrazione sismica, il cavo subisce una leggera deformazione, alterando la polarizzazione e la fase del segnale luminoso che lo attraversa. I ripetitori lungo il cavo rilevano queste minime variazioni, consentendo di identificare con precisione l’epicentro e la propagazione del terremoto, anche in aree remote e difficilmente accessibili.
Un’innovazione tecnologica
Questa innovazione rappresenta un significativo passo avanti nella sorveglianza sismica. La collaborazione con il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (PNS) favorisce lo sviluppo di sinergie tra enti pubblici e privati per avanzare nella ricerca tecnico-scientifica sull’ambiente marino. L’utilizzo dei cavi sottomarini permette di monitorare non solo i terremoti ma anche fenomeni correlati come maremoti, eruzioni vulcaniche e onde anomale.
Secondo il presidente dell’INGV, Carlo Doglioni, l’innovazione tecnologica è essenziale per il progresso della ricerca e per la salvaguardia delle persone. L’amministratore delegato di Sparkle, Enrico Bagnasco, sottolinea l’importanza di mettere a disposizione queste infrastrutture per scopi scientifici. Questo progetto non solo amplia le capacità di monitoraggio sismico, ma contribuisce anche a una maggiore comprensione dei processi geologici del sottosuolo marino, migliorando la capacità di risposta alle emergenze e la protezione dell’ambiente.