Mare, finalmente addio alla plastica | Mai più rifiuti grazie alla nuova scoperta: fa anche da fertilizzante
Siete pronti a dire addio alla plastica? Grazie a questa nuova tecnologia potremo dire finalmente addio all’inquinamento da plastica.
La plastica è una delle principali fonti di inquinamento marino, con circa 8 milioni di tonnellate che finiscono negli oceani ogni anno. Questa contaminazione proviene principalmente da attività umane come il consumo di plastica monouso, la pesca e lo smaltimento improprio dei rifiuti.
La plastica si degrada lentamente e si frammenta in microplastiche, particelle inferiori ai 5 millimetri, che vengono ingerite da organismi marini. Questi contaminanti entrano nella catena alimentare, minacciando la salute di pesci, uccelli marini e mammiferi.
Gli effetti della plastica in mare non si limitano alla fauna: anche gli habitat marini vengono danneggiati. Barriere coralline soffocate dalla plastica o reti da pesca abbandonate distruggono interi ecosistemi.
Affrontare il problema richiede interventi su più fronti: riduzione della produzione di plastica, miglioramento dei sistemi di riciclaggio e pulizia degli oceani. Progetti di innovazione tecnologica e campagne di sensibilizzazione globale sono cruciali per proteggere i mari.
Un nuovo materiale
Un team di ricercatori del RIKEN Center for Emergent Matter Science e dell’Università di Tokyo, guidato da Takuzo Aida, ha sviluppato una plastica innovativa in grado di degradarsi completamente nell’acqua marina. Questo materiale rappresenta un passo importante nella lotta contro l’inquinamento marino da plastica. Progettato per essere resistente durante l’uso, si dissolve in poche ore quando entra in contatto con l’acqua salata, grazie ai suoi legami salini reversibili.
La plastica è realizzata con due monomeri biodegradabili: uno è un additivo alimentare e l’altro deriva dal guanidinio. Quando esposta agli elettroliti presenti nell’acqua marina, si decompone rapidamente nei suoi componenti principali, che possono essere recuperati e riciclati. Questo meccanismo di degradazione evita la formazione di microplastiche, una delle maggiori minacce per gli ecosistemi marini e la salute umana.
Applicazioni e benefici
Oltre alla sua capacità di dissolversi in acqua marina, questa plastica possiede proprietà meccaniche simili o superiori alle plastiche convenzionali. È resistente, duttile e adattabile, rendendola ideale per molteplici applicazioni, come imballaggi, dispositivi medici e stampa 3D. Il materiale è anche non tossico, non infiammabile e può essere facilmente modellato a temperature elevate, rappresentando un’alternativa sostenibile alla plastica tradizionale.
Un ulteriore vantaggio è la sua capacità di agire come fertilizzante una volta decomposta nel terreno. Durante la degradazione, rilascia nutrienti come fosforo e azoto, favorendo la crescita delle piante senza lasciare residui di microplastiche. Questo materiale arriva in un momento critico, offrendo una soluzione concreta per mitigare l’inquinamento marino e ridurre la dipendenza globale dalle plastiche derivanti dai combustibili fossili.