Arriva una nuova arma ed è italiana | Servirà in mare per abbattere i droni spia
Una nuova arma sta per arrivare nelle navi e la sua progettazione arriva dall’Italia. Ecco come abbatterà i droni spia.
I droni spia sono una minaccia crescente in scenari di guerra e in mare, grazie alla loro capacità di raccogliere informazioni strategiche senza essere individuati. Equipaggiati con telecamere ad alta risoluzione e sensori avanzati, questi dispositivi possono monitorare movimenti di truppe, navi o infrastrutture critiche.
In ambito marittimo, i droni spia possono essere utilizzati per tracciare rotte di navi militari e commerciali, intercettare comunicazioni o individuare punti vulnerabili. La loro agilità e il loro funzionamento silenzioso rendono difficile rilevarli. Così mettono a rischio operazioni sensibili e la sicurezza delle flotte in mare aperto.
L’uso di droni spia non è limitato alla raccolta di informazioni. Possono anche essere armati per condurre attacchi mirati. La difficoltà di attribuire l’origine di un attacco con drone complica la risposta militare.
Le marine militari di tutto il mondo stanno sviluppando nuove tecnologie per difendersi dai droni spia, inclusi sistemi di intercettazione elettronica e laser ad alta precisione. In Italia, aziende leader stanno progettando soluzioni innovative per neutralizzare queste minacce. Scopri ora quali sono le difese progettate in Italia contro questi droni!
Cosa è successo
Il 5 dicembre 2024, MBDA e Leonardo hanno firmato un Memorandum of Understanding per sviluppare insieme unità d’arma a energia diretta (DEW) destinate all’impiego navale. Questa collaborazione punta a integrare le soluzioni laser già sviluppate da MBDA in vari Paesi europei, per migliorare le capacità difensive contro minacce come droni e altri velivoli non convenzionali, come i droni spia.
Il progetto prevede la realizzazione di due tipologie di Fire Unit: una versione “light”, di cui MBDA sarà Design Authority in Italia, pensata per l’installazione su unità navali esistenti con minori requisiti energetici; e una versione “high-end”, sotto la responsabilità di Leonardo, destinata a nuove unità navali con capacità energetiche superiori.
Un’idea italiana
La collaborazione tra MBDA e Leonardo si basa sull’esperienza maturata in precedenti progetti europei. In Germania, MBDA ha condotto test con un dimostratore sviluppato insieme a Rheinmetall, con l’uso di un sistema laser multistadio ad alta precisione. Nel Regno Unito, MBDA ha sviluppato il sistema DragonFire in collaborazione con Leonardo UK e QinetiQ, testato con successo contro bersagli aerei.
L’accordo risponde all’interesse manifestato dalla Marina Militare Italiana per soluzioni avanzate di difesa. Le due aziende utilizzeranno le loro migliori capacità e laboratori in Italia, condividendo conoscenze tecnologiche tra loro. Il Memorandum of Understanding avvia una collaborazione che porterà alla definizione congiunta di soluzioni tecniche e commerciali.