Microplastiche addio, è tutto merito di alcuni ricercatori | Hanno creato la plastica amica del mare: è biodegradabile
Addio alle microplastiche: grazie a un gruppo di ricercatori, arriva una plastica che aiuta l’ambiente e si degrada naturalmente nel mare.
La plastica è davvero ovunque. Pensa solo a quante cose usi ogni giorno: bottiglie, imballaggi, sacchetti, e se guardi un po’ più da vicino, lo trovi anche nei posti più impensati. È talmente comune che ormai non ci facciamo più caso. Eppure, non è solo un fastidio visibile: la plastica è diventata un vero e proprio problema. Ogni giorno, milioni di tonnellate finiscono nei nostri mari e fiumi, ma anche in terra, contaminando l’ambiente in modi che nemmeno immaginiamo. Poi, quando pensiamo di esserne liberi, ecco che entrano in gioco le microplastiche. Ogni volta che usiamo qualcosa di plastica, piccolissime particelle finiscono per disperdersi nell’aria, nell’acqua e addirittura nel nostro cibo. E sì, finiamo per mangiarcele, inconsapevoli.
Ma se c’è una cosa che dovremmo aver capito ormai, è che non possiamo continuare a ignorare la plastica. Non solo i mari sono pieni di rifiuti, ma anche il nostro corpo è sempre più contaminato. Le microplastiche non solo inquinano gli oceani, ma arrivano anche nel nostro sangue, nei polmoni e addirittura nel cervello. È una spirale che sembra senza via d’uscita. E lo sai, le cose non vanno meglio per gli animali marini, che scambiano la plastica per cibo, finendo per morire. Ogni anno sono milioni gli animali che pagano il prezzo di questa emergenza.
Ma aspettate, c’è qualcosa che potrebbe davvero fare la differenza. Certo, non è facile, ma i ricercatori stanno provando ad affrontare la questione da un’altra angolazione. E non si tratta solo di raccogliere la plastica già dispersa, ma di intervenire alla radice, creando una plastica che, letteralmente, si dissolva senza fare danni. E a quanto pare, questa idea potrebbe non essere così lontana come pensiamo.
Una novità interessante arriva proprio da un gruppo di ricercatori giapponesi e olandesi, che hanno messo a punto una plastica completamente biodegradabile. Non solo si degrada senza rilasciare microplastiche, ma lo fa anche in mare. Finalmente una plastica che, invece di inquinare, si dissolve in modo sicuro. Questo materiale potrebbe essere una vera e propria rivoluzione, un cambiamento necessario se vogliamo davvero affrontare l’emergenza plastica. E no, non si tratta solo di un sogno, ma di qualcosa che potrebbe cambiare davvero le cose.
Una plastica che non lascia traccia: la fine delle microplastiche?
Il team di scienziati ha creato questa plastica utilizzando polimeri speciali che, quando entrano in contatto con l’acqua salata, si decompongono senza lasciare tracce dannose. E il bello è che, oltre a non generare microplastiche, questa plastica può essere anche riciclata facilmente, riducendo ulteriormente l’impatto sull’ambiente. La cosa interessante è che, pur essendo una plastica “biodegradabile”, è anche resistente, flessibile e versatile. Insomma, potrebbe essere usata in una marea di applicazioni senza compromettere le sue performance.
Questa plastica non è solo biodegradabile, ma è anche capace di essere modellata facilmente, anche tramite stampa 3D. E il suo processo di degradazione avviene in maniera sorprendentemente rapida: nell’acqua marina e nel terreno, si decompone in pochi giorni. Il segreto sta nei suoi legami chimici speciali, che la rendono resistente in un primo momento, ma che quando vengono esposti a certi agenti come gli elettroliti del mare, si rompono senza rilasciare sostanze tossiche. I ricercatori hanno scoperto che questa plastica non è solo pratica, ma anche completamente sicura, senza effetti collaterali dannosi. Niente più microplastiche, niente più inquinamento.
Una nuova era per la plastica?
Ma non è tutto oro quel che luccica. C’è ancora un lungo cammino da fare, a partire dal costo di produzione. La plastica tradizionale costa pochissimo, ma produrre un materiale biodegradabile che sia competitivo potrebbe non essere altrettanto economico. Inoltre, se pensiamo alla plastica usata in ambito marittimo, come reti e attrezzi da pesca, questa nuova plastica non sarebbe adatta, almeno non nell’immediato, perché non avrebbe la stessa durata e resistenza. Però, le potenzialità sono enormi, e se la ricerca continua su questa strada, potremmo davvero dire addio a uno dei problemi più gravi che affliggono il nostro pianeta.
Insomma, siamo davanti a un passo importante. Questa plastica biodegradabile potrebbe non essere solo una soluzione temporanea, ma una risposta concreta alla nostra lotta contro l’inquinamento. Non solo fa bene all’ambiente, ma potrebbe anche rappresentare un’alternativa valida per le industrie, che finalmente potrebbero utilizzare un materiale ecologico senza sacrificare prestazioni. Certo, ci sono ancora degli ostacoli, ma è un inizio che potrebbe portare a una vera rivoluzione. E, chissà, magari tra qualche anno non troveremo più plastica nei nostri oceani, ma una plastica che si dissolve naturalmente senza danneggiare il nostro mondo.