NASA, la ricerca della vita parte dall’acqua | Per scoprire lo Spazio, arrivano i robot subacquei
Alla ricerca della vita nello spazio! La NASA è pronta, e grazie a dei modernissimi robot subacquei cambia il modo di fare ricerca.
L’acqua è fondamentale per la vita, non solo sulla Terra, ma anche per future missioni spaziali. È essenziale per il mantenimento delle funzioni biologiche e per i processi chimici che supportano la vita.
Le cellule viventi, infatti, dipendono dall’acqua per il trasporto di nutrienti e rifiuti, nonché per il corretto funzionamento delle reazioni metaboliche.
E’ cruciale per la produzione di ossigeno e per il sostentamento di una biosfera autosufficiente in ambienti extraterrestri.
La sua presenza è fondamentale per coltivare piante e garantire la produzione di cibo, elementi necessari per le missioni spaziali di lunga durata, come quelle verso Marte.
Le esplorazioni subacquee
Negli ultimi anni, la NASA ha concentrato i suoi sforzi nello sviluppo di tecnologie avanzate per esplorare mondi oceanici al di fuori della Terra. Uno dei progetti più innovativi in questo campo è il progetto Swim (Sensing With Independent Micro-swimmers), che prevede la realizzazione di una rete di robot subacquei autonomi, pensati per esplorare gli oceani sotto la superficie ghiacciata di Europa, una delle lune di Giove. Questi robot, delle dimensioni di uno smartphone, sono progettati per cercare segnali di vita attraverso indicatori chimici e termici, monitorando le condizioni ambientali in modo indipendente durante le missioni.
La NASA prevede di lanciare il progetto in parallelo con la missione Clipper, che sorvolerà Europa dopo il 2030, con 49 sorvoli programmati per raccogliere dati su questo mondo ghiacciato. I prototipi attuali sono stati progettati per eseguire manovre complesse e raccogliere dati scientifici senza la necessità di intervento umano diretto. I robot sono dotati di sensori avanzati per misurare variabili ambientali come temperatura, pressione, pH e conduttività, che sono fondamentali per comprendere se, e in che misura, la vita possa esistere in ambienti così estremi.
I test e le possibili applicazioni
I test sui prototipi dei robot subacquei sono già iniziati, e i risultati sono promettenti. Uno degli esperimenti più recenti ha avuto luogo in una piscina da competizione di 23 metri, dove i robot hanno mostrato la capacità di eseguire manovre controllate, mantenere la rotta e seguire schemi di esplorazione predefiniti. Questo successo ha fornito ai ricercatori della NASA preziose informazioni sulla loro capacità di operare in autonomia. I prototipi attuali, realizzati in plastica stampata in 3D e alimentati da motori a basso costo, sono anche equipaggiati con sensori avanzati che consentono loro di registrare e analizzare diverse variabili ambientali in tempo reale.
Anche se il progetto Swim è focalizzato sull’esplorazione spaziale, le sue applicazioni potrebbero estendersi a ricerche oceanografiche terrestri. La NASA ha già testato il prototipo in ambienti terrestri estremi, come un ghiacciaio in Alaska, e prevede che i rover possano essere utilizzati per raccogliere dati sotto i ghiacci polari della Terra.