Balene, la loro estinzione è colpa dell’uomo | Bisogna regolare i traffici marittimi prima che sia troppo tardi
Le balene rischiano di sparire a causa dell’uomo: regolare i traffici marittimi potrebbe essere l’unica soluzione per salvarle in tempo.
Hai mai visto una balena dal vivo? Sono creature che ti lasciano senza parole. Giganti gentili, che sembrano quasi surreali nella loro bellezza. E sapere che vivono nei nostri oceani da milioni di anni, praticamente immuni a tutto, fa sembrare la loro presenza qualcosa di eterno. Ma, spoiler: non lo è.
Le balene non sono solo magnifiche da guardare, sono fondamentali per il pianeta. Sì, perché il loro “lavoro” non è solo nuotare e cantare sott’acqua, ma anche tenere in equilibrio l’intero ecosistema marino. Da come si nutrono a come migrano, ogni loro movimento contribuisce a rendere gli oceani un posto migliore per tutti.
Il problema è che l’uomo, come al solito, non sta facilitando le cose. E no, non parliamo solo di caccia alle balene o di inquinamento (anche se quelli sono già abbastanza gravi). C’è un altro nemico: il traffico marittimo. Navi enormi, sempre di più, sempre più veloci. Trasportano praticamente tutto quello che trovi nei negozi, ma a che prezzo? Le collisioni con i cetacei sono un problema enorme, ma poco noto.
Per capirci, le balene e le navi spesso condividono gli stessi percorsi. E quando succede, indovina chi vince? Esatto, non la balena.
Il traffico marittimo: un killer silenzioso
Uno studio recente ha messo insieme tutti i pezzi del puzzle, e il quadro non è bello. Quasi il 92% delle aree dove vivono balene, capodogli e megattere si sovrappone con le rotte delle navi mercantili. In pratica, dove c’è una balena, c’è una nave che potrebbe investirla.
Hanno pure fatto una mappa mondiale delle zone più pericolose, e indovina un po’? Sono praticamente ovunque: Mediterraneo, Sri Lanka, Nord America, Asia orientale. Ma solo il 7% di queste aree ha misure di protezione. È come avere un casco che copre solo il 7% della tua testa: non proprio utile, no?
Piccoli cambiamenti, grandi risultati
Eppure, le soluzioni ci sono e non sono nemmeno così complicate. Basta rallentare le navi o spostare leggermente le rotte per evitare le aree più frequentate dai cetacei. In alcuni posti, come il mar Ligure, stanno già sperimentando dei sistemi di allerta che avvisano l’equipaggio della presenza di balene in zona.
Non è solo una questione di salvare questi giganti gentili, ma di ridurre anche l’inquinamento acustico e le emissioni. Un piccolo sforzo per un enorme cambiamento. E la cosa bella? Ogni Paese può fare la sua parte, senza aspettare che qualcuno gli dica cosa fare. Non è complicato, davvero. E forse, con un po’ di impegno, potremmo davvero fare la differenza per loro e per gli oceani.