Nave con bandiera cinese ha tranciato cavi in mare | Interrotte tutte le comunicazioni mondiali
Una nave battente bandiera cinese ha tranciato cavi sottomarini, causando un’interruzione senza precedenti delle comunicazioni globali.
Hai presente quei cavi sottomarini che collegano il mondo? No? Tranquillo, non sei l’unico. Sono invisibili, dimenticati, ma senza di loro saremmo praticamente bloccati. Addio internet, streaming, videochiamate. Eh sì, il 99% del traffico dati passa proprio da lì sotto, attraverso una rete immensa di cavi che si snodano per milioni di chilometri sul fondo degli oceani.
La cosa assurda è quanto siano vulnerabili. Un’ancora che scivola, un errore di manovra, un terremoto… ed è fatta. Comunicazioni interrotte, servizi in tilt, economie che rallentano. Ti sembra esagerato? Non lo è. È successo più volte, e quando accade, ci rendiamo conto di quanto dipendiamo da questi “serpentoni” tecnologici.
E poi, ovviamente, c’è il rischio del sabotaggio. Perché diciamocelo, viviamo in un mondo dove tutto può diventare un’arma, persino un cavo internet. In uno scenario geopolitico sempre più complicato, questi cavi sono diventati bersagli perfetti: facili da colpire, difficili da proteggere.
La domanda è: siamo pronti a gestire un problema del genere? Perché, finora, la risposta sembra essere un gigantesco “no”.
Una rete fragile e troppo esposta
Pensa a questo: sotto il mare ci sono circa 400 cavi che trasportano praticamente tutto il nostro traffico dati. Questi cavi, lunghi migliaia di chilometri, spesso non hanno protezioni particolari. Certo, ci sono controlli e sistemi di monitoraggio, ma alla fine è un po’ come affidare un’opera d’arte a una teca di vetro sottile. Basta un imprevisto per mandare tutto all’aria.
E non sempre si tratta di incidenti. Ci sono state situazioni in cui i danni sembravano tutt’altro che casuali. Ecco perché sempre più paesi stanno iniziando a considerare la sicurezza dei cavi sottomarini una questione strategica, ma per ora siamo ancora lontani dall’avere una soluzione concreta.
Un caso che fa discutere
Prendi quello che è successo di recente nel Mar Baltico. Due cavi, uno tra Finlandia e Germania e l’altro tra Lituania e Svezia, sono stati danneggiati. Fin qui niente di troppo strano, se non fosse che i sospetti si sono concentrati su una nave mercantile cinese. Secondo le indagini, la nave avrebbe trascinato deliberatamente l’ancora per più di 100 miglia, danneggiando entrambi i cavi.
E poi c’è il sospetto numero uno: la Russia. Gli investigatori ipotizzano che Mosca possa essere dietro a questo episodio, forse come parte di una strategia per destabilizzare ulteriormente la situazione geopolitica. Ovviamente, il Cremlino ha respinto ogni accusa, definendola “ridicola”. Ma il dubbio rimane, e intanto il mistero si infittisce. Resta da capire se sia stato davvero un sabotaggio o un semplice incidente. Di certo, però, è una storia che fa riflettere su quanto il nostro mondo, così iperconnesso, possa essere fragile.