Disastri, il più tragico è avvenuto nel 2002 | Un’onda enorme portò alla sua distruzione: 77000 tonnellate di petrolio in mare
Un evento catastrofico che ha cambiato per sempre la storia, lasciando una traccia indelebile lungo le coste europee
Ci sono eventi che lasciano un segno indelebile, storie che parlano di errori, ma anche di lezioni apprese troppo tardi. Tra queste, alcune si legano profondamente al mare, quella distesa che tanto ci affascina e che allo stesso tempo può rivelarsi impietosa.
I trasporti marittimi nascondono una minaccia spesso sottovalutata. Un disastro che li riguarda ha conseguenze che non riguardano solo il mare, ma toccano l’ambiente, la fauna, e le comunità costiere, segnandole per decenni.
Il petrolio è anche uno dei peggiori nemici degli ecosistemi. Le fuoriuscite di questo materiale sono una ferita che il mare fatica a rimarginare. Una volta disperso, il petrolio si insinua ovunque, soffocando ciò che incontra e contaminando ciò che non riesce a distruggere.
È una lotta impari quella tra l’ambiente e la logica del profitto. Nonostante i progressi tecnologici, i grandi disastri ambientali legati al trasporto di petrolio continuano a verificarsi. Uno di questi è accaduto poco più di vent’anni fa, trasformando un tratto di costa nell’emblema delle conseguenze di scelte sbagliate e azioni tardive.
Il mare, la sfida tra emergenza e prevenzione
Ogni disastro ambientale è un test per chi deve prendere decisioni cruciali in tempi brevissimi. Permettere a un’imbarcazione danneggiata di avvicinarsi alla costa per interventi mirati o rischiare che la situazione sfugga completamente di mano?
La storia dimostra che, spesso, le scelte prese sotto pressione possono trasformarsi in errori fatali. Ma ci sono anche momenti in cui nessuna opzione sembra giusta, e le conseguenze si trasformano in una condanna per chi è coinvolto e per chi abita i luoghi colpiti.
Un disastro senza precedenti: la petroliera Prestige
Il 19 novembre 2002, al largo delle coste della Galizia, la petroliera Prestige segnò per sempre la storia dell’ambiente marittimo spagnolo. Battente bandiera delle Bahamas, con una stazza di 77.000 tonnellate di petrolio, l’imbarcazione era partita da San Pietroburgo diretta a Singapore. Ma non arrivò mai. Una falla nello scafo, forse causata da un’onda, fece precipitare la situazione. Nonostante i tentativi di trainarla al largo per evitare il peggio, la nave si spezzò in due, riversando nell’oceano gran parte del suo carico. Le coste spagnole, francesi e portoghesi vennero sommerse da una “marea nera” che devastò 2000 chilometri di costa, causando danni irreparabili alla flora, alla fauna e all’economia locale.
Decine di migliaia di uccelli marini, pesci e mammiferi perirono, mentre migliaia di volontari cercavano disperatamente di salvare ciò che poteva essere salvato. Oggi, il relitto della Prestige giace a 3600 metri di profondità, un oscuro monito di ciò che può accadere quando il mare si ribella.