Trasporti in mare, due colossi commerciali pronti a cambiare rotta | ‘Bisogna agire prima che sia troppo tardi: addio carbone’

Nave portacontainer

Nave portacontainer (Pixabay foto) - www.marinecue.it

Rivoluzione nel settore dei trasporti commerciali: adesso due colossi sono pronti a cambiare tutto. Ecco come pensano di fare.

Il trasporto di merci via mare rappresenta da secoli uno dei pilastri fondamentali del commercio globale, consentendo il trasferimento di ingenti quantità di beni tra continenti. Ogni giorno, navi cargo attraversano gli oceani, movimentando volumi di merci che sarebbero impossibili da gestire con altri mezzi di trasporto.

Grazie alla loro capacità di carico e ai costi relativamente contenuti, le navi mercantili restano la scelta privilegiata per collegare i mercati globali, alimentando le economie e garantendo l’accesso a beni provenienti da tutto il mondo.

Tuttavia, l’impatto ambientale del trasporto marittimo è un tema di crescente preoccupazione. Le emissioni di CO2 prodotte dal settore rappresentano circa il 3% delle emissioni globali di gas serra, una cifra significativa considerando l’importanza strategica delle spedizioni marittime.

Ogni anno, il trasporto marittimo contribuisce non solo al riscaldamento globale, ma anche all’inquinamento atmosferico che minaccia le aree costiere e le rotte battute dai giganti del mare. La sfida per ridurre queste emissioni, senza sacrificare la funzionalità e l’efficienza del settore, è quindi una priorità.

Soluzioni contro l’inquinamento

Nel corso degli anni, sono state proposte e implementate diverse soluzioni per limitare l’impatto ambientale delle navi cargo. La modernizzazione delle flotte, con l’adozione di tecnologie per il miglioramento dell’efficienza energetica, è stata uno dei passi più concreti. Sistemi di propulsione avanzati, progettazione aerodinamica delle carene e l’uso di carburanti a basso contenuto di zolfo sono alcune delle iniziative già in atto per mitigare le emissioni.

Parallelamente, si sta osservando un crescendo di collaborazione tra industrie e governi per affrontare la sfida della sostenibilità marittima. La transizione verso combustibili alternativi e la regolamentazione delle emissioni sono solo due delle molteplici strategie adottate. Organizzazioni internazionali, come l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), stanno introducendo misure più severe per ridurre l’intensità delle emissioni di gas serra, promuovendo un cambiamento strutturale nell’intero settore.

Nave portacontainer
Nave portacontainer (Pixabay foto) – www.marinecue.it

Alleanza per carburanti sostenibili

Nel tentativo di accelerare questa transizione, aziende di spicco come Amazon e Ikea si sono unite ad altre decine di spedizionieri marittimi per sostenere l’uso di carburanti alternativi. Tra le opzioni in esame, l’e-metanolo si distingue come una soluzione promettente, capace di ridurre significativamente le emissioni. L’iniziativa, guidata dal gruppo Zero Emissions Maritime Buyers Alliance, punta a creare una domanda concreta di questi e-carburanti, incentivandone la produzione attraverso investimenti combinati e strategie condivise.

Le difficoltà non mancano: il costo elevato degli e-fuel e la complessità delle tecnologie necessarie ne frenano l’adozione su vasta scala. Tuttavia, le aziende aderenti all’alleanza ritengono che la domanda coordinata di carburanti sostenibili possa abbattere i costi nel lungo termine. Il piano prevede la stipula di contratti per il trasporto di e-fuel a partire dal 2027, con un volume di merce equivalente a 1,4 milioni di container. Secondo le stime, l’iniziativa potrebbe ridurre le emissioni di gas serra di circa 470.000 tonnellate, contribuendo a un futuro più pulito per il trasporto marittimo globale.