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Questa barca non vuole scomparire

Avvistata da dei marittimi ciò che resta della barca Acrobatica che, a quanto pare, non vuole proprio scomparire.

Un’insolita storia marittima vede protagonista Acrobatica, un Class 40 dal passato interessante ma capace di sorprendere e attirare ancora l’attenzione.

Questa imbarcazione, che era stata abbandonata durante una competizione transatlantica, è ritornata alla luce dopo aver trascorso un periodo tra le acque.

Nello specifico, dei marittimi l’hanno avvistata alla deriva a centinaia di miglia dalle Azzorre. La barca rappresentava l’ultimo lavoro del suo proprietario.

A quanto pare, la barca non vuole proprio arrendersi alle acque e non vuole scomparire. Detto ciò, è normale chiedersi se sarà attivata un’operazione di recupero della stessa.

La storia e il difficile recupero

Acrobatica ha partecipato alla Quebec-St. Malo, ossia una regata impegnativa che collega il Canada alla Francia. Tuttavia, la barca viene poi coinvolta in una collisione con una nave. Lo skipper, Alberto Riva, e i due membri del suo equipaggio si ritrovarono costretti ad abbandonare la barca e a salire a bordo della petroliera coinvolta. Quest’ultima si occupò di riportarli in salvo nelle Azzorre. La barca sembrava apparentemente destinata a rimanere perduta tra la acque dell’Atlantico. Tuttavia, con grande sorpresa è stata avvistata di recente da un cargo a circa 350 miglia dall’arcipelago.

Dopo la segnalazione, il Maritime Rescue Coordination Center ha prontamente informato Riva. Successivamente, egli ha avviato le operazioni per rintracciare e valutare il possibile recupero dello stesso. Tuttavia, il processo si prospetta tutt’altro che semplice. Questo perché emergono due problemi principali. Il primo, riguarda chiaramente le complessità tecniche del recupero. Oltre a ciò, resta da chiarire la questione legale sulla proprietà dell’imbarcazione. Per l’appunto, appartiene ancora a Riva oppure è passata alle compagnie assicurative dopo l’incidente? La mancanza di dettagli ufficiali sull’incidente complica ulteriormente il quadro per poter avviare un possibile recupero del resistente relitto.

Relitto Acrobatica (Immagine scattata dall’equipaggio del cargo) – www.marinecue.it

L’emozione che si cela dietro il relitto

Oltre agli aspetti legali, la storia di Acrobatica racchiude un significato emotivo profondo. Nello specifico, Anna Marras, CEO di EdiliziAcrobatica, ha sottolineato il valore simbolico dell’imbarcazione. Essa dichiara che questa barca rappresenta l’ultimo progetto voluto da Riccardo Iovino – il fondatore della loro azienda – che è scomparso nel 2023. Proprio per questo, la sua riscoperta è profondamente toccante, ma al momento non si conoscono con certezza i dettagli delle sue condizioni o della sua posizione esatta. Infine, ci ha tenuto in particolar modo a ringraziare il team di Acrobatica per il loro impegno.

Iovino, nonché un grande appassionato di vela, aveva sostenuto Alberto Riva nella sua avventura. Oltre a ciò ne aveva condiviso sogni ed ambizioni. Ora la barca sembra essere un simbolo dell’eredità lasciata dal fondatore. Anche se tecnicamente si trova alla deriva, la storia dell’imbarcazione riesce a trasmettere la sua grande volontà di resistere per non scomparire. Questo ci fa andare ben oltre la semplice idea di relitto. La riscoperta di Acrobatica dimostra come anche una semplice barca possa diventare simbolo di sogni e determinazione. In definitiva, da ciò si comprende che non termina tutto dietro alla sua “semplice” funzione originaria di imbarcazione.

Martina Serpe

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