Lo Ionio come l’Oceano Indiano | Puglia invasa da una specie velenosa: anche da morto è capace di far danni
Allarme sulle coste pugliesi: l’arrivo del pesce velenoso scatena preoccupazione tra i bagnanti e gli esperti. Ecco cosa sta accadendo.
Le specie di pesci aliene sono organismi che provengono da ambienti marini diversi dal loro habitat naturale. La loro presenza può alterare gli equilibri ecosistemici, competendo con le specie autoctone per cibo e spazio. Un esempio è il pesce scorpione, originario dell’Indo-Pacifico, ormai diffuso nel Mediterraneo.
I pesci alieni si riproducono più in fretta. Per esempio, nel Mediterraneo, il pesce coniglio ha ridotto le praterie di Posidonia, con danni all’ecosistema marino. La perdita di biodiversità compromette i processi ecologici.
L’espansione delle specie aliene danneggia anche l’economia locale, come la pesca e il turismo. Alcune specie, come il pesce palla maculato, sono tossiche e sono un pericolo per i consumatori. I pescatori vedono diminuire le popolazioni di specie che hanno più mercato.
Contrastare le specie invasive richiede monitoraggio, sensibilizzazione e interventi su misura. Misure come la regolamentazione degli scarichi delle navi, la pesca selettiva e la promozione di specie aliene come risorse culinarie possono mitigare il problema. La cooperazione internazionale serve per proteggere gli ecosistemi marini e preservare la biodiversità.
Chi è il pesce scorpione
Il Pterois volitans, noto come pesce scorpione o pesce leone, è una specie marina originaria dell’Indo-Pacifico, diffusa nel Mar Rosso e nell’Oceano Pacifico, dal Sud-Est asiatico all’Australia, dal Giappone alla Polinesia. Abita lagune e fondali rocciosi fino a 150 metri di profondità. Gli avvistamenti nel Mediterraneo si sono verificati lungo le coste turche, greche e italiane.
Il pesce scorpione è riconoscibile per la sua livrea a strisce verticali marroni e bianche e per le lunghe pinne pettorali. Raggiunge una lunghezza massima di 38 cm. È dotato di aculei veleniferi sulle pinne dorsali e anali, che utilizza come meccanismo di difesa. Le punture possono causare sintomi locali come eritema, ecchimosi e necrosi, e in casi più gravi, effetti sistemici quali nausea, vomito, difficoltà respiratorie e decesso. Il trattamento immediato prevede l’immersione della parte colpita in acqua calda per inattivare la tossina.
Cosa è successo
Nel novembre 2024, pescatori di Gallipoli hanno segnalato la presenza del pesce scorpione nelle acque locali. Questa specie, considerata aliena nel Mediterraneo, è originaria dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso. La sua introduzione nel Mediterraneo è avvenuta attraverso il Canale di Suez, con primi avvistamenti in Italia nel 2016 in Sicilia e nel 2018 in Puglia.
Per affrontare l’invasione del pesce scorpione, l’ISPRA e l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del CNR hanno avviato la campagna “Attenti a quei 4!“. Oltre al pesce scorpione, la campagna include il pesce palla maculato, il pesce coniglio scuro e il pesce coniglio striato.