La più grande area marina protetta è stata istituita | 300 mila chilometri quadrati di paradiso: salvate tutte le specie marine
Compiuto un grande passo avanti nella salvaguardia del mare e della sua biodiversità: istituita un’immensa area marina protetta.
La protezione degli oceani è un argomento che dovrebbe stare a cuore a tutti. Gli oceani non sono solo grandi distese d’acqua, ma una vera e propria culla di vita. Eppure, ci sono state decadi di sfruttamento, di cambiamenti climatici che stravolgono l’ecosistema e di pesca sfrenata.
Alla fine, non è così strano che adesso ci sia bisogno di mettersi seriamente al lavoro per salvare ciò che resta. E parliamo di scelte importanti, che vanno prese in fretta. Non c’è più tempo per i rimandi.
Le aree marine protette, nel frattempo, sono diventate una sorta di “scudo” per la biodiversità marina. Non si tratta solo di piantare qualche divieto qua e là, ma di far crescere popolazioni marine, favorire la riproduzione delle specie e garantire che chi vive di mare, come le comunità costiere, possa continuare a farlo senza vedere le proprie risorse svanire sotto il naso.
Ci vogliono trattative, fatte di incontri e discussioni accese, per bilanciare gli interessi di pescatori, scienziati, politici e chiunque altro sia coinvolto. Ogni piccola vittoria in questo senso rappresenta un passo avanti per il mondo intero, e, alla fine, ci fa sperare che le buone idee possano davvero diventare contagiose.
Una svolta che cambia le carte in tavola
Il Parlamento delle Azzorre, recentemente, ha deciso di fare le cose in grande: hanno appena ampliato le loro zone marine protette, rendendole le più vaste di tutto il Nord Atlantico. E non è un caso, eh. È un passo che si allinea con l’accordo Kunming-Montreal del 2022, che fissa obiettivi ambiziosi di protezione del 30% delle aree marine e terrestri entro il 2030. Non male, no?
La nuova legge suddivide le acque delle Azzorre in due grandi categorie: zone “completamente protette“, dove lo sfruttamento delle risorse è vietato, e altre “altamente protette“, dove sono possibili solo attività sostenibili, con un occhio di riguardo per l’ecosistema. È un sistema che punta a preservare luoghi unici come le montagne sottomarine e le sorgenti idrotermali, che non sono solo affascinanti ma cruciali per la biodiversità.
Un esempio che vale la pena seguire
Questo modello di gestione delle Azzorre è il risultato di un lungo lavoro di collaborazione. Non ci sono stati solo accordi firmati al tavolo, ma anche discussioni, confronti con esperti, pescatori e rappresentanti locali. Il risultato? Un equilibrio tra protezione ambientale e necessità economiche, che dimostra che l’una non deve necessariamente escludere l’altra. E poi, il presidente José Manuel Bolieiro l’ha detto chiaro e tondo: “Proteggere il mare è proteggere l’identità delle Azzorre”.
In effetti, per le Azzorre, il mare è molto più che un semplice panorama. È cultura, storia, vita quotidiana. Quello che hanno deciso non è solo per loro, ma per il mondo intero: è la dimostrazione che crescita economica e tutela ambientale possono andare di pari passo. Se poi altri seguiranno il loro esempio, potremmo vedere un futuro in cui i mari tornano a essere rigogliosi. Almeno, questa è la speranza.