La migrazione di alcuni pesci diventa la loro tomba | Ecco cosa avviene a largo della Norvegia: i merluzzi predatori pericolosi
La migrazione caratterizza ogni specie vivente su questo pianeta, una condizione necessaria che a volte si trasforma in un “ultimo viaggio”.
La migrazione dei pesci è un fenomeno naturale che coinvolge spostamenti stagionali o periodici delle specie marine e d’acqua dolce.
Questo comportamento è spesso legato alla ricerca di condizioni ambientali più favorevoli, come la temperatura dell’acqua, la disponibilità di cibo e la riproduzione.
Molte specie migrano per lunghi percorsi, talvolta attraversando oceani o fiumi, per riprodursi o alimentarsi in zone specifiche. Le migrazioni di riproduzione, come quelle dei salmoni, sono tra le più conosciute.
Altri pesci migratori, come il tonno e le aringhe, compiono viaggi annuali in cerca di cibo. Il tonno, ad esempio, percorre lunghe distanze tra l’Atlantico e il Mediterraneo, seguendo rotte precise legate alla temperatura e alla disponibilità di prede.
La fine di un viaggio
Il fenomeno predatorio che ha avuto luogo nelle acque al largo della Norvegia rappresenta un evento senza precedenti nella storia naturale. Più di 10 milioni di capelin, una specie di pesce migratorio, sono stati divorati dai merluzzi in poche ore, creando quello che è stato definito il più grande evento di predazione mai registrato. Il team di ricerca, composto da scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dell’Institute of Marine Research norvegese, ha utilizzato tecniche avanzate di rilevamento acustico subacqueo per studiare questo fenomeno.
Il comportamento dei capelin, che si radunano in banchi durante la loro migrazione annuale dall’Artico all’Europa, è una strategia evolutiva che permette loro di risparmiare energia sfruttando le correnti generate dal movimento collettivo. Ma, durante l’evento osservato, la concentrazione di capelin ha creato una sorta di “onda” di pesci che cercavano di difendersi, ma le ondate di attacco dei merluzzi sono riuscite a sopraffarli. Nonostante il grande numero di prede, solo lo 0,2% della popolazione di capelin è stata consumata, un dato che suggerisce la vastità e la resistenza del banco.
Implicazioni ecologiche
La crescente incidenza di eventi di predazione su larga scala solleva preoccupazioni per l’equilibrio ecologico marino. L’analisi di questi fenomeni è fondamentale per comprendere come le popolazioni marine reagiscono a pressioni ambientali e predatori. Le specie migratorie, come il capelin, stanno affrontando sfide sempre più gravi, in particolare a causa dei cambiamenti climatici e delle alterazioni degli habitat. Il declino degli hotspot ecologici, causato da fattori come l’inquinamento e la distruzione dell’habitat, sta riducendo la capacità di recupero di molte specie marine.
Inoltre, il 97% delle specie ittiche migratorie è attualmente a rischio di estinzione, inclusi pesci di grande valore commerciale come il salmone atlantico. Per monitorare meglio queste specie vulnerabili, i ricercatori stanno sviluppando tecniche come il rilevamento acustico multispettrale. Se le popolazioni scendono al di sotto di una certa soglia, la loro capacità di recupero diminuisce drasticamente, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’intero ecosistema.