Antartide, un drone perduto due anni fa ha fornito dei dati importantissimi | Ecco il vero motivo per cui si stanno sciogliendo
Durante una spedizione in Antartide, un drone è andato perduto. Ma è riuscito comunque a fornire informazioni importantissime.
I droni stanno diventando strumenti indispensabili nella ricerca scientifica. Utilizzati per raccogliere dati in ambienti difficili da raggiungere, i droni possono monitorare ecosistemi, raccogliere campioni atmosferici e marini, e mappare terreni inaccessibili.
Un altro campo di applicazione dei droni è l’osservazione della fauna selvatica. Questi dispositivi consentono di monitorare gli animali senza disturbarli, migliorando la qualità dei dati raccolti.
I droni sono anche utilizzati nella ricerca climatica, permettendo ai ricercatori di raccogliere dati in tempo reale su temperatura, umidità e velocità del vento.
Infine, i droni stanno rivoluzionando la ricerca archeologica e geologica. Grazie alla loro versatilità e alla capacità di volare sopra le rovine o terreni difficili, i droni consentono agli scienziati di mappare siti archeologici e monitorare attività geologiche.
Un drone subacqueo nell’Antartide
Un’importante scoperta riguardo allo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio in Antartide è stata realizzata grazie a un drone subacqueo, chiamato Marlin, sviluppato dall’Università di East Anglia. Questo veicolo autonomo, dotato di sensori avanzati, è stato progettato per raccogliere dati sui processi oceanici che influenzano il clima globale. Nel dicembre 2022, Marlin è stato dispiegato nell’area del Mare di Ross, ma una corrente oceanica lo ha deviato, trascinandolo verso una cavità sotto la piattaforma di ghiaccio di Ross. Qui, il drone ha continuato a raccogliere informazioni per quattro giorni, misurando parametri cruciali, come la temperatura e la salinità dell’acqua fino a una profondità di 200 metri.
I dati raccolti da Marlin hanno rivelato una corrente di acqua relativamente calda che penetrava nella cavità sotto la piattaforma di ghiaccio. Queste acque, con temperature di circa -1,7°C, sono più calde rispetto alle acque circostanti e contribuiscono allo scioglimento della base del ghiaccio. L’analisi dei dati ha mostrato un notevole aumento del calore trasportato nelle cavità negli ultimi 45 anni, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici che hanno riscaldato il Mare di Ross. Questo fenomeno potrebbe aver accelerato la perdita di ghiaccio, con conseguenze dirette sul livello del mare, seppur in misura relativamente modesta, di circa 20-80 cm all’anno.
Risultanti non proprio rassicuranti
Un aspetto chiave nello scioglimento del ghiaccio antartico è l’interazione tra le correnti oceaniche e la base delle piattaforme di ghiaccio. Le correnti superficiali spinti dai venti, note come correnti di Ekman, trasportano acqua calda verso le cavità sotto i ghiacci, accelerando il processo di fusione.
Sebbene lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio non contribuisca direttamente a un notevole innalzamento del livello del mare, l’assottigliamento e la disintegrazione di queste piattaforme accelerano il flusso di ghiaccio terrestre verso l’oceano. Questo fenomeno ha conseguenze sul livello del mare, che potrebbe salire più velocemente a causa della perdita di stabilità delle piattaforme.