Ponte sullo Stretto, Salvini smentito | L’azienda lancia l’allarme: in Calabria c’è una faglia sotto il pilone
Preoccupazioni sul progetto del Ponte sullo Stretto: una scoperta geologica riaccenderebbe il dibattito sulla sicurezza della costruzione.
Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina mira a collegare la Sicilia alla Calabria, con l’obiettivo di migliorare la mobilità e ridurre i tempi di attraversamento tra l’isola e il continente.
Il ponte faciliterebbe il trasporto di merci e persone, incrementando il turismo e favorendo nuovi investimenti. Sono emerse anche preoccupazioni riguardo ai costi elevati e ai potenziali impatti ambientali.
Le sfide tecniche del Ponte sullo Stretto comprendono la costruzione in un’area sismica e caratterizzata da forti correnti marine. Gli ingegneri devono considerare queste condizioni estreme, progettando strutture resistenti e sicure. Diverse analisi geologiche e simulazioni sono state effettuate per garantire la stabilità e la durabilità del ponte.
Il progetto ha suscitato dibattiti politici e sociali. Alcuni sostengono che le risorse potrebbero essere destinate ad altre priorità infrastrutturali, mentre altri vedono il ponte come un’opportunità di modernizzazione. Il futuro del progetto dipenderà dal bilanciamento di interessi economici, ambientali e di sicurezza.
Cosa dice il comitato “Invece del Ponte”
Il comitato Invece del ponte esprime preoccupazione per la presenza di una faglia attiva sotto il pilone calabrese del ponte, come indicato nei documenti del progetto della società Stretto di Messina. Secondo il comitato, la posizione del pilone in area di attenzione e suscettibilità contraddirrebbe le dichiarazioni del ministro Salvini, il quale avrebbe affermato che la costruzione rispetterebbe le linee-guida della Protezione Civile per le aree con faglie attive.
Il comitato citerebbe un disegno tecnico (n. PB0010_F0 del PD 2011) di Stretto di Messina e Eurolink, che documenta la presenza di faglie nell’area. Nonostante le dichiarazioni della società e del ministro, che assicurano che le faglie dello Stretto sono note, censite e monitorate, il comitato ribadisce che la posizione del pilone rispetto alla faglia non rispetterebbe i requisiti di sicurezza per costruzioni in zone sismiche.
Quali sarebbero le criticità
Secondo il comitato con una faglia attiva a soli 30 metri dal pilone, il progetto presenterebbe rischi e richiederebbe una valutazione d’impatto ambientale. Numerose associazioni, tra cui Legambiente, Italia Nostra e WWF, hanno presentato alla commissione Via del ministero dell’Ambiente nuove osservazioni. Secondo le associazioni, l’approvazione del progetto dipenderà dal rispetto rigoroso delle normative ambientali e della sicurezza sismica.
L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, avrebbe risposto alle critiche, sostenendo che il progetto del ponte è stato aggiornato rispetto alla versione del 2011. L’aggiornamento, secondo Ciucci, garantisce che il progetto rispetti i più alti standard di sicurezza e sostenibilità, ribadendo l’impegno della società a realizzare un’infrastruttura adeguata alle esigenze moderne.