Piattaforme petrolifere, enormi strutture in bilico tra le onde | Ecco come fanno a rimanere in piedi evitando catastrofi

Piattaforma petrolifera

Piattaforma petrolifera a mare (Pexels Foto) - www.marinecue.it

Scopri i segreti e le tecnologie che permettono alle piattaforme di resistere alle forze dell’oceano e come funzionano.

Una piattaforma petrolifera è una struttura progettata per estrarre petrolio o gas naturale dai fondali marini. Fissata al fondale o galleggiante, essa perfora il fondo del mare per raggiungere i giacimenti. Una volta raggiunto il serbatoio di idrocarburi, il petrolio viene pompato in superficie per il trattamento.

La perforazione è realizzata con una torre di trivellazione, che utilizza speciali punte per perforare a grandi profondità. Durante il processo, una colonna di perforazione fissa i tubi al fondale e impedisce la fuoriuscita di gas e petrolio. Questa fase è critica e richiede strumenti avanzati e personale qualificato.

Una volta estratto, il petrolio passa attraverso un sistema di separazione per rimuovere impurità, gas e acqua. Il petrolio grezzo viene poi stoccato temporaneamente sulla piattaforma o inviato a terra tramite oleodotti e navi. Ogni fase dell’estrazione richiede un’attenta supervisione per garantire sicurezza e prevenire fuoriuscite.

La sicurezza è importante su una piattaforma petrolifera, poiché si tratta di un ambiente a rischio. Sistemi antincendio, valvole di sicurezza e procedure di emergenza sono costantemente monitorati. Quali sono le strutture di ancoraggio più comuni?

Come si stabilizza una piattaforma petrolifera

Le piattaforme petrolifere si possono ancorare con diverse tecniche in base all’operatività. Le piattaforme fisse sono ancorate al fondo marino con gambe di cemento o acciaio. Si usano per giacimenti molto ricchi e duraturi. Sono adatte per fondali con profondità fino a 450 metri. Le piattaforme flessibili sono costruite per resistere alle pressioni del vento e delle onde, e sono adatte per acque tra i 450 e i 900 metri di profondità.

La piattaforma flottante con tiranti, che galleggia grazie a colonne riempite d’aria. È mantenuta stabile con tiranti fissati nel fondale, consentendo un leggero movimento laterale ma limitando quello verticale. Questa caratteristica la rende ideale per acque con profondità tra 150 e 750 metri. Le piattaforme completamente flottanti, invece, sono unità semisommerse con sistemi di trivellazione e estrazione e sono ancorate con catene, tiranti o motori. Utilizzate in acque molto profonde, fino a 2.100 metri, queste piattaforme sono progettate per affrontare movimenti causati dalle onde.

Piattaforma petrolifera
Piattaforma petrolifera galleggiante (Pexels Foto) – www.marinecue.it

I sistemi sottomarini

Esistono anche altre soluzioni ingegneristiche, come il sistema sottomarino, che estrae il greggio direttamente dal fondale e lo invia a una piattaforma flottante o a una nave appoggio, e può operare in profondità fino a 1.500 metri.

Infine, la piattaforma spar, nota come “boa a palo”, è costituita da un cilindro di grande diametro che poggia su un sistema di ancore ed è progettata per perforare o estrarre greggio in acque fino a 3.000 metri di profondità. Ciascuna di queste piattaforme rappresenta una soluzione specifica per le diverse condizioni di mare e fondale.