‘Aiuto, c’é un topo in mare’ | Questo animale ricoperto di peli striscia sui fondali, ma non è quello che sembra
Un particolarissimo animale ricoperto di peli, simile ad un topo, popola i fondali marini. Ma forse non è come sembra.
Il regno animale è pieno di creature che sfidano le aspettative, somigliando sorprendentemente ad altre specie in modi inaspettati.
Ad esempio, l’axolotl, una salamandra originaria del Messico, possiede caratteristiche che lo fanno sembrare un “pesce con zampe” per via delle sue branchie esterne e dell’habitat acquatico.
Un altro esempio curioso è il pangolino, un mammifero che ricorda un rettile corazzato. Ricoperto di squame simili a quelle di un’armatura, il pangolino si arrotola su se stesso quando minacciato.
Esiste poi il pesce pipistrello dalle labbra rosse, che vive nelle profondità delle Galápagos. Questo pesce ha pinne che utilizza per “camminare” sul fondo marino, e le sue labbra rosso vivo lo fanno sembrare una creatura dall’aspetto quasi clownesco.
La scoperta del “topo di mare”
Recentemente, una spedizione oceanica condotta al largo delle coste del Cile ha portato alla scoperta di una creatura marina straordinaria: un verme iridescente appartenente al genere Aphrodita (Polychaeta). Soprannominato “topo di mare” per la sua somiglianza a un piccolo mammifero bagnato, questo invertebrato ha catturato l’attenzione degli esperti per la sua forma e per le sue particolari caratteristiche fisiologiche. I vermi di questa specie, lunghi tra i 10 ei 15 cm, si muovono strisciando sui fondali fangosi, ricercando cibo tra le stelle marine.
Le setole che ricoprono il corpo del verme, disposte in modo simmetrico, sono costituite da strutture cilindriche esagonali che agiscono come minuscoli prismi naturali, riflettendo la luce in un caleidoscopio di colori cangianti. Questa capacità di generare effetti luminosi ha attirato l’interesse della comunità scientifica, poiché rappresenta un esempio impressionante di ingegneria fotonica vivente.
Le funzioni dell’iridescenza
L’iridescenza di questi vermi potrebbe svolgere una funzione difensiva, contribuendo a scoraggiare i predatori. La luce riflessa, che rende il corpo del verme brillante e scintillante, potrebbe agire come un segnale di avvertimento, indicando che l’animale potrebbe essere tossico o difficile da mangiare. La capacità di riflettere la luce in modo tanto spettacolare potrebbe anche aiutare a confondere i predatori, disorientandoli e riducendo così il rischio di essere catturati.
Oltre alla sua funzione difensiva, il verme Aphrodita svolge un ruolo fondamentale negli ecosistemi marini. Si nutre principalmente di resti organici e piccole prede, e abita ambienti estremi come i margini oceanici e le aree vicino alle sorgenti idrotermali. I policheti, tra cui il “topo di mare”, contribuiscono al riciclo dei nutrienti marini, trasformando materiali organici in sostanze utili per altri organismi e mantenendo così l’equilibrio ecologico degli oceani.