‘Questo parco eolico non s’ha da fare’ | La Regione sul piede di guerra: a rischio numero specie marine

Parco eolico in mare (Pixabay foto)

Parco eolico in mare (Pixabay foto) - www.marinecue.it

La regione si è espressa con parere contrario alla costruzione di un parco eolico sul mare, inviando un documento al Ministero dell’Ambiente.

Quando si parla di progetti enormi come un parco eolico in mezzo al mare, la questione diventa subito spinosa. C’è chi pensa subito ai vantaggi, tipo l’energia pulita, ma poi c’è l’altra faccia della medaglia: l’ambiente, quello marino in particolare, potrebbe farne le spese.

Tutto sta nel trovare il punto di equilibrio, ma ammettiamolo, mica è facile. Specialmente quando parliamo di posti come i nostri mari, pieni di vita, tradizioni e un ecosistema così delicato che basta poco per rompere tutto.

Di impianti eolici in mare si parla da un bel po’. C’è chi li vede come la via maestra per ridurre l’inquinamento, e poi c’è chi si chiede: ma siamo sicuri che i pesci e le tartarughe siano d’accordo? Paradossale, vero? Ma non tanto. Le nostre acque non sono solo belle da vedere, ma ospitano un’infinità di specie.

E allora si apre un dibattito infinito. Di solito si finisce col sentirsi quasi in colpa, da un lato desiderando il progresso, dall’altro pensando che magari un giorno i nostri nipoti ci chiederanno perché abbiamo lasciato perdere la biodiversità così, senza battere ciglio.

Il rispetto della natura

Tartarughe, cetacei, uccelli migratori… insomma, il mare non è solo acqua e onde. È anche casa loro. E quando si comincia a parlare di rotte migratorie disturbate, di nidi messi a rischio o di mammiferi marini che cambiano abitudini, ecco che il tono della conversazione si fa serio. E giustamente. A nessuno piace l’idea di mettere in difficoltà esseri viventi che magari, fino a ieri, non consideravamo nemmeno. Colpa della poca informazione, forse, o del ritmo con cui corrono le notizie.

Detto questo, ogni progetto del genere si trova davanti a una sfida politica, sociale e morale. E non sto esagerando: far convivere i bisogni energetici con il rispetto per la natura è roba da equilibristi. E sai che c’è? Alla fine, resta una marea di voci discordanti, ognuna con le sue ragioni. Gli ambientalisti, gli imprenditori, le istituzioni… Ognuno a dire la sua, giustamente.

Pala eolica in mare (Pixabay foto)
Pala eolica in mare (Pixabay foto) – www.marinecue.it

Ostacoli e dubbi per il parco eolico

E così, ecco che il parco eolico Enotria davanti al Golfo di Squillace fa discutere. L’ultima mossa è arrivata dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, che – nonostante un po’ di ritardo, va detto – ha alzato la voce con un documento inviato al Ministero dell’Ambiente. Questo parco dovrebbe avere 37 aerogeneratori alti ben 350 metri, con una potenza complessiva di oltre 500 MW. Roba grossa, insomma. Ma il vero problema, secondo la Regione, è l’effetto che potrebbe avere sulle specie marine già a rischio.

Sì, perché stiamo parlando di una zona importante per le tartarughe Caretta caretta. Ogni anno ci sono decine di nidi lungo quella costa. E poi ci sono i cetacei, come il delfino di Risso, che è finito nella lista rossa della IUCN. Insomma, non è solo questione di pale eoliche. Questo tratto di mare è un corridoio migratorio per moltissime specie e, come dicono i tecnici, è un “hotspot” di biodiversità. Tradotto? Un tesoro da proteggere, anche se il progresso spinge per farsi spazio.