Mari italiani a rischio | Gli ecosistemi marini sono minacciati da un problema gravissimo: i fondali ne sono pieni

Fondale marino con pesci e anemoni

Fondale marino con pesci e anemoni (Pixabay FOTO - www.marinecue.it

Gli ecosistemi marini stanno soffrendo e la causa è un pericolo anche per l’uomo: i fondali ne sono pieni!

L’ecosistema marino è un insieme complesso e interconnesso di habitat e organismi. Comprende molteplici componenti vitali, tra cui barriere coralline, praterie marine,  distese di alghe e fondali sabbiosi. Ognuno di essi ha un ruolo essenziale nella salute del sistema globale, e insieme garantiscono una grande varietà di risorse e habitat per specie diverse.

L’ecosistema marino non solo offre nutrimento, ma è anche un fondamentale regolatore del clima terrestre. Infatti, gli oceani assorbono anidride carbonica e contribuiscono così a mitigare il riscaldamento globale. Al tempo stesso, le correnti oceaniche svolgono una funzione cruciale per la distribuzione della temperatura e del sale nelle diverse aree del globo.

Le pressioni antropiche, tuttavia, minacciano l’equilibrio dell’ecosistema marino. Inquinamento, pesca eccessiva e cambiamenti climatici sono la principale causa della perdita di biodiversità e la distruzione degli habitat marini.

Questo compromette non solo la vita subacquea, ma anche le comunità umane che da essa dipendono. Inoltre, le temperature in aumento e l’acidificazione degli oceani alterano le dinamiche della vita marina, indebolendo ulteriormente questi ambienti già sotto pressione.

Le minacce alla biodiversità marina

Negli ultimi anni, l’intensificazione dell’inquinamento proveniente dalle attività terrestri ha contribuito alla comparsa di nuovi fenomeni che impattano l’ecosistema. L’accumulo di nutrienti, spesso derivanti dalle attività agricole e industriali, è una delle principali cause della proliferazione di microalghe. Quando queste crescono in modo incontrollato, il rischio di effetti nocivi sulle specie marine aumenta notevolmente.

La presenza crescente di sostanze come nitrati e fosfati, soprattutto nei pressi della costa, crea condizioni favorevoli per la proliferazione algale. Ciò favorisce anche il verificarsi di fenomeni noti come le “maree rosse” o le mucillagini. Questi si diffondono rapidamente e le conseguenze sono pericolosissime. Infatti, impoveriscono le risorse necessarie agli organismi più vulnerabili e mettono in difficoltà coralli e molluschi.

Vista nei fondali marini
Fondale marino (Depositphotos Foto) – www.marinecue.it

Allarme mucillagine e aumento delle temperature marine

Di recente, in Italia, l’allarme per l’accumulo di mucillagine ha sollevato preoccupazioni significative. In particolare, i mari Adriatico e Tirreno stanno sperimentando una crescita anomala di questo materiale organico, che forma uno strato gelatinoso dannoso per le specie bentoniche, inclusi coralli e posidonia. Greenpeace ha osservato un elevato rischio per la biodiversità, specialmente nelle aree di Portofino, dove fino al 100% dei fondali tra i 15 e i 30 metri è stato ricoperto da mucillagine, causando danni rilevanti.

Il fenomeno è incentivato da diversi fattori, tra cui il forte aumento delle temperature marine che favorisce le condizioni ideali per la proliferazione di microalghe responsabili delle mucillagini. L’incremento delle temperature è stato infatti identificato come uno dei principali responsabili dell’espansione delle mucillagini, in combinazione con l’afflusso di nutrienti provenienti dai fiumi e la ridotta intensità dei venti. Questa situazione, unita ai cambiamenti climatici in atto, minaccia gravemente l’equilibrio degli ecosistemi marini italiani.