Orche, dopo la caccia si rispetta la gerarchia | È la più anziana a cibarsi per ultima: la precedenza ce l’hanno loro
I ricercatori hanno osservato in un particolare gruppo di orche un comportamento mai visto prima durante la caccia.
La gerarchia nelle orche è un mondo davvero interessante, quasi “umano” nel suo funzionamento. Nonostante l’istinto animale, anche tra questi giganti del mare c’è un ordine preciso, un po’ come nelle famiglie numerose dove i ruoli sono ben definiti.
Di solito è una femmina a guidare il gruppo, una “nonna” che tiene tutto sotto controllo, dai cuccioli ai maschi adulti. Sì, proprio così: è la matriarca a decidere, a insegnare le tecniche di caccia e a mantenere un equilibrio. Insomma, non è solo una questione di sopravvivenza, ma di trasmettere un “sapere” antico e di prendersi cura di tutti.
La corrente di Humboldt, poi, è il teatro perfetto per queste interazioni. Questo flusso d’acqua fredda che si muove lungo le coste del Sudamerica è uno degli ecosistemi più vivaci e incredibili che ci siano. Per capirci, è una sorta di grande buffet per tutte le specie che lo abitano, ricco di pesci e altri organismi marini.
Gli scienziati cercano di capire cosa accade davvero all’interno di questi gruppi di orche mentre cacciano. E uno degli studi più recenti ha documentato un comportamento particolarissimo: insomma, un gruppo di orche nella corrente di Humboldt ha mostrato una “routine” di caccia e alimentazione mai vista prima.
Caccia e condivisione nelle orche della corrente di Humboldt
Il gruppo Mechado, come lo chiamano i ricercatori, è stato il protagonista di questo avvistamento. Durante una battuta di caccia a un lagenorinco scuro – sì, un delfino, che tra l’altro vive solo in certe parti dell’emisfero sud – le orche hanno cacciato come una squadra affiatata. E non è finita qui: una volta catturata la preda, hanno dato vita a una specie di “pasto sociale”, qualcosa che non ci si aspetterebbe da animali selvatici. La matriarca Dakota ha addirittura trattenuto la carcassa con i denti, lasciando che i piccoli e gli altri membri si servissero prima di lei.
Insomma, questa condivisione è speciale. Gli scienziati dicono che si tratta di un comportamento raro e significativo, un altro esempio di come queste creature siano capaci di empatia e di organizzazione sociale, cose che di solito attribuiamo agli esseri umani. Tra l’altro, l’uso dei droni ha permesso di documentare tutto da una prospettiva unica, senza interferire con la loro vita quotidiana.
Conservazione e nuove sfide
Il comportamento osservato potrebbe offrire informazioni cruciali per identificare meglio l’ecotipo di queste orche, dato che presentano caratteristiche particolari che le distinguono da altre popolazioni. Le orche del gruppo Mechado potrebbero addirittura essere classificate come un nuovo sottogruppo, ma c’è ancora tanto da capire. Il fatto è che, per studiare la genetica di questi animali sfuggenti, bisognerebbe ottenere campioni di pelle, cosa tutt’altro che semplice. Però ogni piccolo passo avanti è un tassello in più per capire il loro mondo e proteggerle.
Quindi, quando si parla di conservazione, conoscere questi gruppi unici – e anche il loro comportamento – diventa fondamentale. Gli scienziati sperano che questo nuovo capitolo possa contribuire a salvaguardare le orche, soprattutto quelle che vivono in aree meno conosciute, come la corrente di Humboldt.