Il riscaldamento globale sta oramai danneggiando tutti gli ecosistemi, compreso quello marino. Qual è la situazione odierna dei nostri mari?
Grazie al Copernicus Ocean State Report 8 (OSR 8), pubblicato il 30 settembre 2024, è possibile avere un’analisi approfondita delle condizioni e delle tendenze degli oceani globali e regionali. Tale analisi è redatto dal Copernicus Marine Service ed è coordinata da Mercator Ocean International.
Dalla relazione di quest’anno si evince la presenza di fenomeni estremi nei nostri mari come le ondate di calore marine che non si sono mai viste così intense in passato. Ma oltre a questo sono stati notati anche un’intensa fioritura del fitoplancton a dimostrazione del fatto che gli ecosistemi marini stanno cambiando per colpa del cambiamento climatico.
Una delle scoperte principali riguarda il riscaldamento crescente degli oceani, un processo che ha accelerato significativamente dal 2005, quasi raddoppiando il tasso di aumento. Questo fenomeno ha portato a impatti su scala globale, tra cui la perdita di ghiaccio marino nell’Artico e nell’Antartico.
Dati satellitari e modelli avanzati hanno rivelato che il 22% della superficie oceanica globale nel 2023 ha sperimentato almeno un evento di ondata di calore marino grave o estrema. Particolarmente allarmanti sono stati i record di temperatura registrati nel Mar Mediterraneo e attorno alle Isole Baleari, con valori che hanno raggiunto livelli senza precedenti da quarant’anni.
Il rapporto è suddiviso in tre sezioni principali che trattano lo stato fisico dell’oceano (Oceano Blu), il suo stato biologico e biogeochimico (Oceano Verde) e l’evoluzione del ghiaccio marino (Oceano Bianco). Questi indicatori aiutano a monitorare e comprendere le trasformazioni degli oceani sotto la pressione dei cambiamenti climatici.
Tra gli eventi estremi documentati c’è stato un raro picco di fioritura di fitoplancton nel 2022 vicino a Creta, associato a un’insolita ondata di freddo. Tale evento, intensificato dal rimescolamento delle acque profonde e superficiali, ha mostrato l’importanza delle variazioni oceanografiche nel modellare la vita marina. L’OSR 8 sottolinea inoltre che le ondate di calore marine hanno un impatto notevole sugli ecosistemi marini, con effetti a cascata su specie, pesca commerciale e comunità costiere.
Il rapporto approfondisce anche il ruolo dell’oceano nel bilancio energetico terrestre, mostrando come l’accumulo di calore negli oceani indichi uno squilibrio energetico causato dalle emissioni antropogeniche di gas serra. Un metodo innovativo basato su variazioni minime della superficie oceanica permette di monitorare il calore immagazzinato, un passo fondamentale per comprendere e prevedere i cambiamenti climatici globali.
Le nuove tecnologie, come il sistema di previsione del Mediterraneo, stanno aiutando a prevedere eventi estremi, supportando industrie legate al mare e strategie di mitigazione. Il Copernicus Ocean State Report si conferma uno strumento cruciale per la scienza e la politica oceanica, evidenziando l’urgenza di azioni per la protezione e la gestione sostenibile degli oceani.
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