Un glorioso sommergibile italiano diventerà “Sacrario militare” | La storia dello Scirè affondato dagli inglesi nelle acque del Medio Oriente è a lieto fine

Un sommergibile al tramonto (Depositphotos)

Un sommergibile al tramonto (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Un sommergibile di grande prestigio della marina italiana si prepara a diventare un simbolo di memoria e rispetto.

I sommergibili, affascinanti navi da guerra, hanno rivoluzionato la navigazione e le strategie militari fin dalla loro introduzione nel XIX secolo. Queste imbarcazioni sono progettate per operare sott’acqua, consentendo manovre furtive che le rendono difficili da individuare. 

La costruzione di sommergibili ha visto notevoli progressi tecnologici nel corso degli anni. Dalla prima generazione di sommergibili a propulsione diesel-elettrica, si è evoluti verso modelli moderni dotati di tecnologie avanzate, come la propulsione nucleare. 

Nel corso della storia, i sommergibili sono stati protagonisti di alcune delle più celebri battaglie navali. Durante le due guerre mondiali, per esempio, hanno inflitto danni significativi alle flotte nemiche, dimostrando la loro efficacia nel conflitto sottomarino.

Oltre al loro ruolo militare, i sommergibili sono anche utilizzati per la ricerca scientifica. Equipaggiati con strumenti avanzati, possono esplorare le profondità marine e raccogliere dati su ecosistemi marini e geologia.

Una gloriosa storia

Il Regio Sommergibile “Scirè” è un simbolo di eroismo e sacrificio, affondato dai britannici nel 1942 nella Baia di Haifa. La sua storia è contrassegnata da audaci missioni, tra cui l’illustre impresa di Alessandria nel 1941, dove il sommergibile contribuì a infliggere danni significativi alla flotta britannica, affondando le corazzate “Valiant” e “Queen Elisabeth”. Grazie a queste gesta, l’equipaggio ricevette la medaglia d’oro al valor militare, un riconoscimento per il coraggio dimostrato in battaglia e per il loro sacrificio finale.

Oggi, a distanza di decenni, l’Italia ha deciso di onorare la memoria dei sessanta marinai che persero la vita con l’affondamento dello Scirè, attribuendo al relitto lo status di “sacrario militare subacqueo”. Questo provvedimento, che si avvia a diventare legge, mira a tutelare la memoria di coloro che hanno servito il paese, equipaggiando il relitto a un cimitero di guerra, conforme alle normative vigenti che regolano i sacrari militari.

Illustrazione dello Scirè (AnalisiDifesa)
Illustrazione dello Scirè (AnalisiDifesa FOTO) – www.marinecue.it

Un riconoscimento significativo

L’attribuzione della qualifica di sacrario militare al relitto dello Scirè ha anche importanti implicazioni giuridiche. Essa conferma la continuità dell’immunità sovrana, che proteggeva il sommergibile durante la sua attività operativa, estendendola al relitto che si trova ora nelle acque territoriali israeliane. Questo riconoscimento implica un impegno a garantire il rispetto e la protezione dei resti del sommergibile, consentendo anche interventi da parte della Marina italiana per recuperare eventuali resti umani e reperti storici.

Tuttavia, la questione della protezione dei relitti navali è complessa e non priva di controversie. La mancanza di una prassi internazionale consolidata, insieme alla lacuna normativa della Convenzione Unesco del 2001 sul patrimonio subacqueo, rende difficile stabilire regole uniformi. Sebbene esista un consenso crescente sullo status di sacrario militare per le navi da guerra affondate, la questione dei diritti di proprietà su relitti storici rimane aperta e spesso contestata, richiedendo una riflessione continua a livello internazionale.