Trovata la nave fantasma che mancava all’appello dal 1946 | Ha vagato nell’Oceano Pacifico a lungo prima di scomparire nel nulla

Nave naufragata (Pixabay)

Nave naufragata (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Svelato il mistero di una nave fantasma scomparsa nel 1946, ritrovata dopo decenni di vagabondaggio nell’Oceano Pacifico.

Le navi che scompaiono in mare rappresentano uno dei misteri più affascinanti e inquietanti della navigazione. Le cause di queste sparizioni possono variare notevolmente e includere condizioni meteorologiche avverse, errori umani, problemi meccanici o anche eventi inspiegabili.

Alcuni di questi eventi, come nel caso del famoso “Triangolo delle Bermuda”, hanno alimentato leggende e teorie del complotto. Anche se molti di questi misteri possono essere ricondotti a fenomeni naturali o a errori di navigazione, l’idea di navi che svaniscono senza lasciare traccia continua a stimolare la nostra immaginazione.

Le moderne tecnologie di ricerca e monitoraggio hanno ridotto il numero di scomparse nel mare, rendendo possibile seguire le rotte delle navi in ​​tempo reale. 

Il ritrovamento di navi scomparse, non solo porta una certa soddisfazione per gli storici e gli appassionati di nautica, ma fornisce anche opportunità di ricerca per comprendere meglio gli eventi passati e le condizioni che possono aver contribuito alla scomparsa.

La riscoperta della nave fantasma

Dopo 78 anni di silenzio, una nave della Marina statunitense della Seconda Guerra Mondiale, nota come “Nave Fantasma del Pacifico”, è stata ritrovata nelle profondità dell’oceano. L’USS Stewart (DD-224) giace a quasi 1.070 metri sotto la superficie al largo della costa settentrionale della California. Questa imbarcazione, affondata deliberatamente dopo la guerra, rappresenta un’importante testimonianza storica e ora ha riacquistato nuova vita grazie alle esplorazioni subacquee condotte da Ocean Infinity.

La nave ha una storia unica, avendo servito sotto bandiere sia americane che giapponesi. Danneggiata in battaglia nel febbraio del 1942, l’USS Stewart si ritrovò intrappolata in un bacino di carenaggio nell’isola di Giava. I membri dell’equipaggio furono costretti ad abbandonarla mentre le forze nemiche si avvicinavano. Più tardi, durante il conflitto, i piloti americani avvistarono una nave che sembrava essere un vecchio cacciatorpediniere americano, solo per scoprire che era stata riutilizzata dalla Marina imperiale giapponese.

Immagini della nave naufragata (Ocean Infinity)
Immagini della nave naufragata (Ocean Infinity FOTO) – www.marinecue.it

Un simbolo del conflitto

Alla fine della guerra, l’USS Stewart fu trovata a Kure, in Giappone, e riportata in servizio nella Marina statunitense in una cerimonia emotiva. Infine, in un gesto finale di servizio al Paese, la nave fu utilizzata come bersaglio per testare armi prima di essere affondata in quello che è stato definito un “funerale in mare”. Questa storia complessa e affascinante ha attirato l’attenzione di storici e appassionati di nautica per decenni.

Grazie a tecnologie avanzate come sonar robotico e sottomarini senza equipaggio, è stato possibile localizzare e documentare il relitto. Secondo il Dr. James Delgado, un esperto coinvolto nel progetto, l’USS Stewart offre un’opportunità unica di studiare il design dei cacciatorpediniere del ventesimo secolo. La sua storia rappresenta un simbolo della complessità della guerra nel Pacifico, mentre l’ammiraglio Samuel J. Cox ha sottolineato l’importanza di preservare i relitti navali come patrimonio storico.