Noci di mare | Questa specie aliena ha invaso le acque Italiane: è Venezia a detenere questo primato negativo: a rischio i pesci della Laguna
Ctenofori alieni. Questa specie gelatinosa invade le acque italiane: Venezia in prima linea, pesci della Laguna in pericolo.
Le lagune italiane nascondono un mondo sorprendente e affascinante, popolato da creature insolite. Questi ambienti unici, dove il mare incontra la terra, offrono rifugio a numerose specie, alcune delle quali incredibilmente strane e misteriose. Le acque calme e poco profonde delle lagune, infatti, sono un habitat perfetto per la biodiversità, ma anche per l’insediamento di organismi che possono sembrare alieni per la loro forma e comportamento.
Tra le sorprese più curiose delle lagune troviamo organismi gelatinosa come gli ctenofori, conosciuti anche come “noci di mare“. Queste creature trasparenti, simili alle meduse, si spostano grazie a file di ciglia luminose che usano per muoversi nell’acqua. Nonostante il loro aspetto innocuo, possono diventare problematiche, come sta succedendo nella Laguna di Venezia, dove hanno cominciato a invadere le acque, mettendo a rischio l’equilibrio dell’ecosistema locale.
Ma non sono solo gli ctenofori a destare stupore. Le lagune ospitano anche creature ben più strane, come i granchi violinisti. Questi piccoli crostacei, con una chela sproporzionata rispetto all’altra, sembrano usciti da un racconto di fantasia. Mentre camminano lateralmente sul fondale, la loro grande chela sembra suonare uno strumento invisibile, attirando così l’attenzione sia degli osservatori che di potenziali compagni.
Le alghe marine, invece, offrono uno spettacolo sorprendente, trasformando le lagune in veri e propri giardini sottomarini. Questi tappeti verdi e brillanti ospitano minuscoli organismi, e quando le condizioni sono ideali, possono creare formazioni uniche, come le “palle di alghe“, che rotolano spinte dalle correnti.
Una minaccia invisibile nella laguna di Venezia
Recentemente, la Laguna di Venezia è stata invasa da un’esplosione di ctenofori, noti come “noci di mare”. Sebbene non urticanti, queste creature stanno creando gravi problemi ai pescatori locali, intasando le reti e minacciando la crescita dei pesci.
Questi organismi gelatinosa si nutrono di zooplancton, una risorsa vitale per molte specie di pesci ossei in fase larvale. La loro proliferazione incontrollata, causata principalmente dall’aumento delle temperature e dal traffico navale, rischia di compromettere l’intero ecosistema lagunare, riducendo drasticamente le risorse alimentari per le specie ittiche autoctone.
L’invasione delle “noci di mare” nella Laguna
L’arrivo degli ctenofori nella Laguna di Venezia rappresenta una nuova sfida per l’ecosistema locale. Questi organismi, originari dell’Atlantico occidentale, sono stati introdotti nelle acque italiane attraverso le acque di zavorra delle navi. Una volta insediati, hanno iniziato a riprodursi rapidamente, trovando condizioni ideali nelle acque riscaldate della laguna.
Il loro impatto va oltre le reti dei pescatori. La presenza massiccia delle “noci di mare” sta alterando la catena alimentare, sottraendo zooplancton ai pesci che dipendono da questa risorsa per la sopravvivenza delle larve. Se non controllata, questa invasione potrebbe provocare un crollo delle popolazioni ittiche, mettendo a rischio la biodiversità e l’economia locale.