La leggendaria Aquileia è stata ritrovata | Il mare ha restituito un patrimonio che sembrava perduto, archeologi al settimo cielo, ‘La riporteremo in vita’

Colonne romane dell'antica Aquileia (Depositphotos foto)

Colonne romane dell'antica Aquileia (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Le ricerche subacquee nelle acque di Grado hanno portato alla luce una serie di ritrovamenti straordinari sull’antica Aquileia.

La storia ci offre una visione affascinante di come l’acqua abbia plasmato le interazioni tra civiltà e territori. In epoche antiche, i corsi d’acqua non erano solo vie di comunicazione, ma vere e proprie arterie vitali per lo sviluppo economico e culturale. La relazione tra il mare e le città costiere era strettamente intrecciata con la necessità di sfruttare ogni risorsa naturale per favorire i commerci e gli scambi culturali.

In particolare, nell’area dell’Adriatico settentrionale, la conformazione geografica ha giocato un ruolo cruciale. Le città non si trovavano sempre direttamente sulla costa, ma erano posizionate strategicamente vicino a corsi d’acqua che permettevano di raggiungere il mare con maggiore facilità. Questo sistema complesso di rotte marittime e terrestri ha plasmato il modo in cui intere civiltà si sono sviluppate.

Il caso della città di Aquileia, una delle metropoli più importanti del mondo romano, ne è un chiaro esempio. Situata non direttamente sulla costa, ma ben collegata ad essa tramite una rete di canali e porti secondari, Aquileia prosperò grazie a un sistema di comunicazioni capace di gestire il flusso continuo di merci. I porti secondari, come quello che si trovava nell’attuale Grado, erano essenziali per facilitare il passaggio delle navi.

Oggi, queste antiche vie d’acqua e i resti archeologici che emergono dai fondali marini ci permettono di ricostruire un pezzo di quella storia straordinaria. Un lavoro che richiede un impegno multidisciplinare e tecnologico, in grado di svelare ciò che per secoli è rimasto nascosto sotto la superficie dell’acqua.

Le antiche rotte commerciali di Aquileia

L’importanza del sistema portuale romano si riflette anche nelle numerose ricerche archeologiche condotte nelle acque di Grado. Relitti, monumenti funerari e altre strutture sottomarine rappresentano oggi una testimonianza inestimabile della vitalità del traffico marittimo in epoca antica. La complessità di queste vie d’acqua richiede un’analisi dettagliata per comprenderne a fondo la funzione.

Le moderne tecnologie, come il sonar e i droni subacquei, stanno permettendo agli archeologi di esplorare con precisione i fondali marini, rivelando una realtà molto più articolata di quanto si potesse immaginare. La scoperta di nuovi relitti e manufatti sta contribuendo alla ricostruzione di un paesaggio ormai scomparso, ma che un tempo era cruciale per la prosperità della regione.

Resti dell'antica Aquileia (Messaggero Veneto-youtube foto)
Resti dell’antica Aquileia (Messaggero Veneto-youtube foto) – www.marinecue.it

Le nuove scoperte archeologiche nelle acque di Grado

Recentemente, le ricerche subacquee nelle acque di Grado hanno portato alla luce una serie di ritrovamenti straordinari. Tra questi, spiccano diversi relitti navali e un’ara funeraria romana, oltre a strutture monumentali che testimoniano l’uso strategico delle risorse marine. Grazie all’Università di Udine, queste scoperte sono state mappate con tecnologie all’avanguardia come il sistema Gnss, con una precisione senza precedenti.

In particolare, le Piere di San Gottardo, una formazione sommersa di blocchi di pietra, hanno rivelato elementi architettonici di epoca romana. Gli studiosi stanno ora cercando di capire se queste strutture siano state costruite ex novo o se siano frutto di riutilizzo di materiali preesistenti.