Se il dito della morte raggiunge il fondo del mare sono guai | Tutti i pesci restano intrappolati e muoiono in pochissimi secondi

Ghiaccio

Ghiaccio (Pixabay foto) - www.marinecue.it

Il dito della morte è una minaccia per i pesci. Scopri lo strano fenomeno che mette in pericolo la fauna marina.

Conosciuti anche come il “Dito della Morte“, i brinicle sono tra i fenomeni più inquietanti e affascinanti del mondo sottomarino. Si manifestano come stalattiti di ghiaccio che si formano sotto la superficie dell’oceano, in particolare nelle fredde acque dell’Artico. La loro creazione avviene in condizioni estreme, quando l’acqua di mare a bassissime temperature si congela, liberando sale nel processo. Questo liquido più salato e freddo diventa pesante, affondando verso il fondale marino, e portando con sé conseguenze devastanti.

Il brinicle non è solo un curioso fenomeno naturale, ma rappresenta una vera e propria minaccia per la fauna sottomarina. Le stelle marine e i crostacei che vivono nei fondali artici sono le vittime principali di queste formazioni di ghiaccio. Mentre il brinicle scende, congela tutto ciò che incontra, intrappolando gli organismi nelle sue spire ghiacciate, portandoli inevitabilmente alla morte. La rapidità con cui agisce rende impossibile la fuga per gli animali che si trovano nel suo cammino.

Il processo di formazione di un brinicle è tanto affascinante quanto spaventoso. Si origina quando l’acqua di mare inizia a congelarsi, rilasciando il sale contenuto nel ghiaccio verso l’acqua circostante. Questo crea un flusso di salamoia che, essendo più fredda e più densa, affonda verso il basso. Mentre scende, questa colonna fredda congela l’acqua attorno ad essa, creando una sorta di ghiacciolo sottomarino che si allunga in direzione del fondale.

Una volta che il brinicle raggiunge il fondo del mare, il suo impatto è devastante. La salamoia continua a scorrere, formando uno strato di ghiaccio che si espande rapidamente. Gli animali marini che abitano quelle zone rimangono intrappolati nel ghiaccio appena formatosi, senza alcuna possibilità di sopravvivere. Questo fenomeno, per quanto raro, rappresenta un grande pericolo per l’ecosistema sottomarino, causando vere e proprie stragi tra la fauna marina locale.

La nascita e l’espansione dei brinicle

Il fenomeno dei brinicle è noto da decenni, ma solo recentemente ha catturato l’attenzione del pubblico grazie a filmati spettacolari condivisi sui social media. Le prime osservazioni risalgono agli anni ’60, ma è stato solo nel 2011, grazie al documentario Frozen Planet della BBC, che è stato filmato per la prima volta in tutta la sua maestosità. Queste riprese hanno mostrato al mondo la potenza distruttiva di un brinicle in azione, dando vita a un interesse crescente per questo fenomeno naturale.

Da allora, i brinicle sono diventati oggetto di numerosi studi e osservazioni, soprattutto nelle regioni artiche e antartiche. I ricercatori continuano a studiare il processo con cui questi ghiaccioli di salamoia si formano e il loro impatto sugli ecosistemi sottomarini. Sebbene non siano frequenti, la loro presenza rappresenta un’importante minaccia per la biodiversità delle acque polari.

Ghiaccio
Ghiaccio (Pixabay foto) – www.marinecue.it

L’effetto devastante sui fondali marini

Negli ultimi mesi, il brinicle ha fatto parlare di sé grazie a un video virale che mostra una strana formazione congelata scendere lentamente verso il fondale marino. Il filmato mostra il momento in cui, raggiunto il fondo, uno strato di ghiaccio si diffonde rapidamente, intrappolando e uccidendo stelle marine e crostacei nel giro di pochi istanti. La diffusione di queste immagini ha contribuito a far conoscere questo fenomeno a un pubblico più ampio, che ha potuto osservare con i propri occhi la letalità di questo processo naturale.

Con il crescente interesse verso i fenomeni estremi dell’Artico, i brinicle sono diventati oggetto di curiosità anche per chi non si occupa di scienza. Oltre ai loro effetti distruttivi, questi “ditali di ghiaccio” rappresentano un’opportunità unica per comprendere meglio i delicati equilibri che governano gli ecosistemi polari. Studiando la loro formazione e il loro impatto, gli scienziati sperano di ottenere nuove informazioni sulla vita marina in ambienti estremi e sugli effetti che i cambiamenti climatici potrebbero avere su questi processi naturali.