Scoperto sui fondali marini l’oro antico | In Sicilia avviate le operazioni di recupero di una nave greca: è piena di oricalco

Immagine di un relitto (Depositphotos)

Immagine di un relitto (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Una preziosa scoperta nel cuore della Sicilia. Una nave greca piena di tesori è stata appena recuperata dal fondale marino.

I fondali marini sono spesso custodi di tesori perduti, relitti e oggetti di grande valore storico e culturale. Da secoli, naufragi di navi cariche di beni preziosi raccontano storie di avventure, commerci e tragedie. Molti di questi tesori, come oro, argento e gioielli, sono rimasti sepolti sotto le onde, rendendo il mare un vero e proprio scrigno di misteri.

I naufragi non solo racchiudono beni materiali, ma anche informazioni cruciali sulle civiltà passate. Grazie ai progressi nelle tecnologie subacquee, gli archeologi possono ora esplorare fondali marini che una volta erano inaccessibili. 

Ogni scoperta di un relitto porta con sé il potenziale di ridefinire la nostra comprensione del passato. Gli scienziati e gli storici sono sempre alla ricerca di nuovi reperti, e ogni nuovo tesoro recuperato ha il potere di illuminare aspetti della vita quotidiana degli antichi popoli, dai metodi di navigazione alle tecniche di lavorazione dei metalli.

Il ritrovamento di oricalco in una nave greca in Sicilia è solo l’ultima di queste affascinanti scoperte. Potrebbe fornire indizi significativi sulle interazioni commerciali dell’antichità e sulla tecnologia metallurgica dell’epoca.

Il Naufragio di Gela II

La scoperta di un incredibile naufragio greco risalente al V secolo d.C. sta per trasformarsi in un’importante operazione di recupero. Situato nei fondali vicino al porto di Gela, in Sicilia, il relitto di Gela II è al centro dell’attenzione da quando è stato identificato nel 1990. Questo sito ha già fornito in passato numerosi reperti storici, rendendolo un luogo di grande valore archeologico.

Nei prossimi giorni, il relitto verrà smontato e riportato in superficie per iniziare il processo di restauro. Il recupero dell’imbarcazione richiederà circa 270 giorni e comporterà un investimento di circa 420.000 sterline. Nonostante il costo, i reperti di Gela II sono considerati inestimabili e contribuiranno in modo significativo al patrimonio culturale e turistico della zona.

Illustrazione fantasiosa di uno scrigno con un tesoro (Depositphotos)
Illustrazione fantasiosa di uno scrigno con un tesoro (Depositphotos FOTO) – www.marinecue.it

I Tesori recuperati

Durante le prime indagini condotte nel 1995, gli archeologi hanno già scoperto oggetti di grande valore, tra cui elmi corinzi e lingotti di oricalco. Quest’ultimo è un metallo raro, ritenuto il secondo più prezioso al mondo dopo l’oro, e citato anche da Platone nelle sue opere. Questi reperti sono attualmente parte della collezione permanente del Museo Archeologico di Gela e si prevede che l’ulteriore scavo di Gela II potenzierà ulteriormente il turismo culturale nella regione.

Gela II, che misura circa 15 metri di lunghezza e 5 metri di larghezza, è stato rinvenuto a circa 6 metri di profondità. Una volta restaurato, sarà esposto nel Museo delle Navi di Gela, diventando un pezzo centrale di questo spazio dedicato alla storia marittima. L’operazione di recupero è vista come un’opportunità per valorizzare il patrimonio storico e culturale di Gela e dei suoi dintorni.