Ottime notizie per tutti gli abitanti delle Isole più piccole | Saranno autosufficienti nella produzione del riscaldamento: la soluzione da ENEA

Isola del Giglio

Isola del Giglio (Pixabay foto) - www.marinecue.it

La vita degli abitanti delle isole sta per migliorare: con le nuove tecnologie potranno diventare sempre più autosufficienti.

Abitare nelle isole è un’esperienza unica, profondamente diversa dalla vita in città o nelle aree rurali. La presenza di spazi limitati, la vicinanza del mare e il distacco dalla frenesia della terraferma caratterizzano una quotidianità più tranquilla e, al contempo, più isolata. Vivere su un’isola significa adattarsi a ritmi differenti, dove la natura e il clima giocano un ruolo centrale nella vita di tutti i giorni.

Le comunità insulari sono spesso piccole e ben collegate, con una forte coesione sociale. La necessità di dipendere l’uno dall’altro per le risorse e i servizi crea un senso di appartenenza unico. Tuttavia, l’accesso limitato a determinate infrastrutture può complicare la vita quotidiana, rendendo fondamentali soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita e la sostenibilità del luogo.

Dal punto di vista ambientale, le isole minori affrontano sfide particolari. La loro posizione le espone maggiormente ai cambiamenti climatici e a problematiche ecologiche. La gestione delle risorse naturali, come l’acqua e l’energia, è spesso complicata dalla mancanza di infrastrutture e dalla dipendenza da sistemi energetici importati, con alti costi per la popolazione e un impatto significativo sull’ambiente.

Vivere in un ecosistema fragile come quello insulare comporta anche la responsabilità di tutelare l’ambiente circostante. Per questo motivo, molte isole stanno cercando di implementare soluzioni sostenibili che migliorino l’efficienza energetica e riducano l’inquinamento, senza compromettere il benessere della comunità.

ENEA studia nuove soluzioni per l’energia sostenibile

Per le isole minori italiane, queste sfide sono ancora più accentuate. In particolare, la produzione di acqua calda sanitaria rappresenta una porzione significativa del consumo energetico. Su isole come Lampedusa, ENEA ha avviato un progetto sperimentale per ridurre questi costi, tutelando sia l’ambiente che l’economia locale.

Il progetto, parte della Ricerca di Sistema Elettrico (RSE), si concentra sull’implementazione di un impianto ibrido, combinando fotovoltaico e pompe di calore per garantire la massima autosufficienza energetica. La sperimentazione mira a determinare la taglia minima dell’impianto fotovoltaico e il miglior mix di accumulo elettrico e termico, ottimizzando così la produzione e il consumo.

Isola
Isola (Pixabay foto) – www.marinecue.it

L’obiettivo di ridurre i consumi nelle isole minori

I primi risultati a Lampedusa sono promettenti. L’installazione di un sistema composto da pannelli fotovoltaici, un inverter ibrido e una pompa di calore con accumulo ha permesso di raggiungere un autoconsumo del 63%, un dato significativo per ridurre la dipendenza dalla rete elettrica.

Questo sistema, testato anche con l’Università di Palermo, rappresenta un passo importante per le isole minori italiane, offrendo una soluzione sostenibile e replicabile su larga scala.