Tsunami, sempre più protagonisti della storia | Non bisogna prestare attenzione solo ai terremoti: le cause sono tante e fanno molta paura

Tsunami

Tsunami, sempre più protagonisti della storia | Non bisogna prestare attenzione solo ai terremti: le cause sono tante e fanno molta paura (Pixabay Foto) - www.marinecue.it

Allarme tsunami: fenomeno sempre più diffuso. Quali sono le principali cause di questo disastro naturale? Scoprilo qui!

Il termine “tsunami“, di origine giapponese, indica uno dei fenomeni naturali più devastanti che esistano, conosciuto anche come maremoto. Questo tipo di onda anomala è caratterizzato dalla sua elevata altezza, capace di superare i 30 metri nei casi più estremi, e dalla sua potenza distruttiva. Le onde causate da uno tsunami si propagano per migliaia di chilometri attraverso l’oceano, trasportando un’enorme quantità di energia che, una volta raggiunta la costa, può provocare distruzioni di vasta portata.

Nel corso degli anni, si è osservato un aumento della frequenza di questi eventi, un fenomeno che ha allarmato la comunità scientifica. Anche se gli tsunami non sono nuovi, i dati dimostrano che, complice il cambiamento climatico e l’attività sismica in continua evoluzione, le condizioni che portano alla loro formazione sembrano manifestarsi con maggiore regolarità. Questo rende ancora più importante lo studio dei meccanismi che li scatenano e la predisposizione di sistemi di allerta precoce.

Un aspetto fondamentale degli tsunami è che, a differenza delle normali onde marine, non coinvolgono solo la superficie dell’acqua. In effetti, l’intera colonna d’acqua, dalla superficie al fondale, si muove all’unisono, conferendo a queste onde una potenza senza pari. Questo distingue gli tsunami dalle onde comuni, generate dai venti e che interessano solo gli strati superficiali. Quando uno tsunami si avvicina alla costa, la sua energia si concentra, causando onde di dimensioni catastrofiche.

Gli tsunami sono fenomeni estremamente imprevedibili e, una volta innescati, possono viaggiare a velocità impressionanti, fino a 800 km/h in mare aperto, simili a quelle di un aereo di linea. Questo li rende difficili da contrastare, soprattutto perché non sempre esistono segnali premonitori visibili. Sebbene esistano sistemi di monitoraggio globali, come la rete DART (Deep-ocean Assessment and Reporting of Tsunami), che rilevano sismi e cambiamenti improvvisi del livello del mare, spesso il tempo a disposizione per allertare le popolazioni costiere è estremamente ridotto.

Le cause scatenanti di uno tsunami

Gli tsunami possono essere causati da diversi fenomeni naturali che, seppur distinti, hanno in comune l’enorme rilascio di energia che spinge l’acqua verso l’alto. Tra le cause più comuni si trovano i terremoti sottomarini, che rappresentano circa l’80% degli eventi di questo tipo.

Quando una faglia si attiva e il fondale marino si sposta bruscamente, l’acqua viene spinta violentemente, creando onde anomale. Altri fenomeni come le frane sottomarine o le eruzioni vulcaniche possono ugualmente generare tsunami, sebbene con frequenza inferiore rispetto ai terremoti.

Tsunami
Tsunami, sempre più protagonisti della storia | Non bisogna prestare attenzione solo ai terremti: le cause sono tante e fanno molta paura (Pixabay Foto) – www.marinecue.it

Come nascono gli tsunami più potenti

La maggior parte degli tsunami ha origine in seguito a terremoti sotto la superficie del mare, causati dall’attivazione di faglie tettoniche. Quando due placche tettoniche si spostano, il fondale marino si solleva o si abbassa, provocando un improvviso spostamento dell’acqua sovrastante. Questo evento, spesso invisibile in mare aperto, diventa devastante quando le onde si avvicinano alla costa.

Tuttavia, non tutti gli tsunami sono di origine sismica. Le frane sottomarine, seppur meno frequenti, sono un’altra causa importante. Quando grandi porzioni di terra o roccia si staccano e cadono in mare, l’acqua viene spostata con forza, generando onde anomale. Un evento simile si può verificare anche in presenza di vulcani sottomarini attivi: l’eruzione violenta del vulcano può spostare grandi quantità di acqua, causando tsunami di dimensioni variabili.