Acqua a bordo della barca | Il panico non è mai d’aiuto: il decalogo dei comportamenti da evitare per sopravvivere a largo

Nave in mare

Nave in mare (Depositphotos) www.marinecue.it

Ecco i segreti su come salvarsi se si rischia una emergenza a bordo di una barca.

Negli ultimi anni, si sono verificati disastri marini che hanno scosso profondamente l’opinione pubblica e sottolineato i rischi della navigazione. Uno dei casi più emblematici è stato quello della Ever Given, la nave portacontainer che nel marzo 2021 si è incagliata nel Canale di Suez, bloccando per giorni una delle rotte commerciali più importanti al mondo. Il danno economico e logistico è stato incalcolabile, coinvolgendo centinaia di altre navi costrette a sostare o deviare lungo percorsi più lunghi e costosi.

Un altro evento drammatico si è verificato nel dicembre 2021, quando un traghetto nelle Filippine ha preso fuoco, provocando una tragedia con decine di vittime. Le condizioni meteorologiche avverse e la gestione caotica dell’emergenza hanno aggravato la situazione, facendo emergere ancora una volta la vulnerabilità dei trasporti marittimi in alcune aree del mondo. Simili incidenti sono spesso legati a una combinazione di fattori, tra cui condizioni atmosferiche imprevedibili, carenze nei sistemi di sicurezza a bordo e infrastrutture portuali inadeguate.

Non possiamo dimenticare anche la perdita del sottomarino indonesiano KRI Nanggala nel 2021, un episodio che ha sconvolto non solo l’Indonesia ma tutto il mondo. Durante un’esercitazione militare, il sottomarino è affondato nel mare di Bali con 53 membri dell’equipaggio. Nonostante gli sforzi internazionali per il suo recupero, il mezzo è stato ritrovato a una profondità di oltre 800 metri, ormai distrutto. Questo incidente ha riportato alla luce i pericoli legati alla navigazione sottomarina, soprattutto per le flotte più datate e meno attrezzate.

Tutti questi eventi evidenziano la fragilità delle infrastrutture navali e la necessità di maggiore attenzione alla sicurezza in mare.

L’intervento della RNLI

Nel marzo 2022, una barca Hanse 588 ha iniziato a imbarcare acqua durante una navigazione verso Poole, in Inghilterra, mettendo a rischio l’equipaggio a bordo, composto da tre adulti e un ragazzino. Dopo aver lanciato un allarme alla Guardia Costiera, è intervenuta prontamente la RNLI (Royal National Lifeboat Institution), un’organizzazione di soccorso in mare composta da volontari. Il loro intervento è stato tempestivo e determinante, grazie all’utilizzo di pompe per limitare il flusso dell’acqua e mettere in sicurezza l’imbarcazione.

La RNLI, attiva dal 1824, fornisce un servizio di soccorso lungo le coste del Regno Unito e dell’Irlanda. Indipendente dalla Guardia Costiera e finanziata tramite donazioni private, questa organizzazione conta più di 240 stazioni di soccorso e, dalla sua fondazione, ha salvato oltre 142.700 vite. Questo episodio è solo uno dei tanti esempi di come i loro volontari abbiano reso il mare un luogo più sicuro per i navigatori.

Barca in pericolo
Barca in pericolo (Depositphotos) www.marinecue.it

Gestire l’emergenza a bordo

La presenza di acqua a bordo, soprattutto in situazioni di crociera o regata, può diventare una delle principali cause di naufragio se non gestita correttamente. Quando si scopre che una barca sta imbarcando acqua, è fondamentale mantenere la calma e seguire un protocollo preciso per arginare la situazione. Il primo passo è individuare l’origine della falla, assaggiando l’acqua per capire se proviene da una fonte interna, come un serbatoio rotto, o dall’esterno.

Una volta identificata la causa, è necessario attivare immediatamente la pompa di sentina per rimuovere l’acqua. Se il sistema automatico non dovesse funzionare, sarà indispensabile usare una pompa manuale e lanciare un messaggio di soccorso con il segnale “Pan Pan”. Questo permette di informare le autorità marittime della situazione, senza dichiarare ancora un’emergenza grave, ma mantenendo la possibilità di ricevere aiuto se la situazione peggiora.