Navi container, tantissimi i disastri ogni anno | I loro carichi distruggono interi ecosistemi marini con conseguenze gravissime sull’ambiente

Nave portacontainer (Pixabay)

Nave portacontainer (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Ogni anno, migliaia di container perduti in mare minacciano la fauna e la flora, richiedendo interventi urgenti per la salvaguardia degli oceani.

I container sono unità standardizzate utilizzate per il trasporto di merci via mare, terra e aria. La loro progettazione consente un’imbarcazione e un trasferimento efficienti tra diversi mezzi di trasporto, riducendo i tempi e i costi di movimentazione. Realizzati in acciaio, questi contenitori sono robusti e progettati per resistere a condizioni atmosferiche avverse durante il trasporto.

Esistono diverse dimensioni di container, ma le più comuni sono il container da 20 piedi e quello da 40 piedi. Questi contenitori possono essere utilizzati per caricare una vasta gamma di prodotti, da merci generiche a beni fragili, grazie alla loro versatilità.

La gestione e il monitoraggio dei container è essenziale nel settore della logistica. Tecnologie come i sistemi di tracciamento GPS e RFID consentono di seguire i container in tempo reale, migliorando l’efficienza della catena di approvvigionamento. 

Nonostante i vantaggi, l’uso dei container presenta alcune sfide. Le perdite di container in mare possono causare danni ambientali e rappresentano un problema per la sicurezza marittima.

La perdita di container in mare

Ogni anno, circa 1.500 container vengono persi dalle navi cargo mentre navigano lungo le principali rotte commerciali. Questo fenomeno è spesso causato da errori umani o condizioni meteorologiche avverse, con la maggior parte dei container che non può essere recuperata. Ad esempio, nel 2022 sono stati persi 661 container su oltre 250 milioni trasportati, un numero relativamente basso che rappresenta solo lo 0,00048% del totale. Tuttavia, queste perdite possono avere un impatto significativo sull’ambiente marino.

Uno degli eventi più recenti che ha messo in evidenza questa problematica è l’incidente avvenuto a Baltimora nel marzo 2024, quando la nave cargo Dali ha abbattuto il ponte Francis Scott Key, provocando la perdita di oltre 10 container. La World Shipping Council (WSC) stima che tra il 2008 e il 2022 siano stati mediamente 1.566 i container persi annualmente, un dato che, sebbene possa sembrare esiguo rispetto al volume totale di merci, solleva preoccupazioni per i potenziali danni ambientali.

Una nave portacontainer e cielo nuvoloso (Pixabay)
Una nave portacontainer e cielo nuvoloso (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Impatti ambientali e recupero dei container

Quando un container cade in mare, la sua sorte dipende da diversi fattori, tra cui peso, dimensioni e condizioni delle acque circostanti. In molti casi, i container affondano rapidamente e si depositano sul fondo marino, ma il processo può variare notevolmente. La perdita di container può avere effetti devastanti sugli ecosistemi, contribuendo alla distruzione di microhabitat e all’introduzione di specie invasive. Inoltre, se i container sono danneggiati, possono rilasciare sostanze tossiche, compromettendo ulteriormente l’ambiente marino.

Il recupero dei container è generalmente responsabilità della compagnia di trasporto. In acque poco profonde, come nel caso del fiume Patapsco, il recupero è essenziale per prevenire collisioni con altre navi. Tuttavia, in mare aperto, a profondità significative, il recupero diventa praticamente impossibile. Di conseguenza, i container persi rimangono sul fondo, trasformandosi in relitti che possono richiedere secoli per degradarsi completamente.